Sono state parole a cui ancora si stenta a credere quelle riportate dal Corriere della Sera: secondo le ultime notizie, la riforma delle Pensioni della Fornero sarebbe stata quasi lodata dall'ex primo ministro Mario Monti nel corso di un'intervista. Mentre nel governo e dai sindacati il coro è unanime circa la necessità di operare in un'ottica che condanna largamente la riforma Fornero, le dichiarazioni dell'ex-premier seguono a ruota quelle della Fornero stessa che giorni fa, nonostante le critiche, difendeva a spada tratta le proprie decisioni che hanno generato migliaia e migliaia di esodati.

Pensioni, parla Monti: gli esodati una necessità su cui "è stata montata molta panna", la Fornero una riforma "top class"

Le ultime notizie sulle pensioni parlano ancora di riforma Fornero: da una parte le condanne dei sindacati che ribadiscono a gran voce che "la riforma Fornero e' stata la peggior riforma previdenziale della storia del nostro Paese" e "va assolutamente contro riformata", come sentenziato dal segretario Furlan, dall'altra i ministri del governo Renzi che anch'essi ritengono inevitabile rivedere la legge che ha causato in Italia tali e tanti "disastri". A dissentire da tale sentimento comune a proposito della riforma del sistema previdenziale 2012 è stato nelle ultime ore proprio colui che a quel tempo teneva le redini del governo, Mario Monti.

Ai microfoni del Corriere della sera l'ex primo ministro ha infatti respinto le critiche su alcune misure controverse adottate sotto la sua guida, in particolare quella della pensioni che, secondo l'ex premier sarebbe vista da tutto il mondo come "una riforma top class". Sugli esodati che le pensioni le attendono ancora invece, Monti parla di necessità, aggiungendo che sulla questione "è stata montata molta panna".

Senza la riforma pensioni della Fornero -sostiene Monti- l'Inps non sarebbe più stato in grado di erogare gli assegni previdenziali.

Sugli esodati anche la Fornero "bisogna trovargli un lavoro, a 56-57 anni non si è ancora in età di pensione"

Dichiarazioni quelle di Monti che per diversi aspetti riprendono quelle della Fornero: dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum proposto dalla Lega l'ex ministro giudicava la sua come "una riforma da 7", tagliando corto sugli esodati a cui "bisogna trovargli un lavoro".

Per l'ex ministro la cui riforma è direttamente responsabile non solo di aver creato molti più esodati del previsto ma anche, lo ricordiamo, del problema dei quota 96 non ci sarebbero esodat, ma "persone senza lavoro", aggiungendo: "quello che si dimentica spesso è che qualche volta il problema non è la pensione ma è l'assenza di lavoro".

Per la Fornero dunque a 56-57 anni non si è ancora in età di pensione e bisogna lavorare, lavorare e lavorare perché per troppo tempo "abbiamo utilizzato le pensioni come ammortizzatore sociale" e siamo troppo abituati a considerare "che se uno ha un'età relativamente anziana ma non l'età della pensione e non ha un lavoro, debba essere mandato in pensione".