Una breve panoramica sui requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia per il lavori usuranti, salvaguardati, soggetti con invalidità superiore all'80%, i dirigenti del comparto sanità. Quali regole saranno applicate a partire dal gennaio 2016? E quanti anni di contribuzione e età anagrafica si dovranno avere per ottenere il pensionamento in relazione alla propria tipologia di lavoro? Ecco alcune info brevi in materia di Riforma sulle Pensioni, che non ha comunque la pretesa di essere esaustiva, ma di dare i primi punti fondamentali e informativi sul nuovo panorama in materia di trattamento previdenziale.

Al momento infatti al Governo si discute ancora ed è ancora acceso il dibattito sui requisiti definitivi anagrafici e contributivi che saranno applicati dal 1 gennaio 2016.

Pensione lavori usuranti: i requisiti e le quote

Innalzamento dei requisiti anche per i lavori usuranti e differenze in relazione al numero dei giorni di servizio con notturno. Si applica il sistema delle quote. Con attività pesante e lavoro notturno per almeno 78 giorni si richiede la quota 97,6: età anagrafica di 61 anni e 7 mesi e la maturazione di 35 anni di contribuzione. Differenti sono i requisiti richiesti per i lavori usuranti che comprendano un lavoro notturno pari a un numero di giorni da 64 a 71: in questo caso la quota da richiedere è 99,6 con il raggiungimento di 63 anni e 7 mesi di età anagrafica e la maturazione di 35 anni di contribuzione. Un terzo caso è quello previsto per il lavoro usurante con notturno dai 72 ai 78 giorni: in questo caso si richiede la quota 98,6 con accesso al pensionamento con il raggiugimento di 62 anni e 7 mesi di età anagrafica e 35 anni di contribuzione. Nel dettaglio, nei requisiti di pensionamento applicabili dal 1 gennaio 2016 restano invariati gli anni di contributi, ma non l'età anagrafica. Per chi volesse avere maggiori informazioni, può consultare il sito ufficiale Inps e la circolare 63/2015.

Pensione salvaguardati: i requisiti uomini e donne

Salvaguardati, anche in questo caso si applica il sistema delle quote: per il raggiungimento dei requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia ci vorranno 65 anni e 7 mesi per gli uomini e 61 anni e 1 mese per le donne; il quorum di 97,6 con almeno 61 anni e 7 mesi e la maturazione di 35 anni di contribuzione. Alternativa ai requisiti qui sopra indicati è l'accesso al trattamento pensionistico al raggiungimento di 40 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica del lavoratore. Nel dettaglio: in quest'ultimo caso si avrà la possibilità di fruire di maggiore flessibilità nell'accesso al pensionamento. Anche in questo caso è possibile consultare la tabella su età e contributi necessari presente nella circolare Inps 63/2015.

Pensione altri comparti: requisiti uomini e donne

Diversa è la situazione per altri comparti, che vedono i lavoratori uomini con invalidità superiore all'80% accedere alla pensione di vecchiaia con il raggiugimento di 60 anni e 7 mesi di età anagrafica; le donne al raggiungimento di 55 anni di età e 7 mesi. Differenti requisiti per la pensione di vecchiaia dei non vedenti uomini, che potranno ottenere il trattamento pensionistico con 55 anni e 7 mesi; le donne con il raggiungimento di 50 anni e 7 mesi. All'innalzamento dei requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia si aggiunge il comparto Sanità, (dirigenti) con la possibiltà però di scegliere la cessazione dal servizio con il raggiungimento dei 65 anni di età o con 40 anni di servizio. Questa tipologia di lavoratore non deve però superare il compimento dei settant'anni nel caso in cui scegliesse gli anni di servizio quale requisito di accesso al pensionamento.