Con la diffusione della circolare 63/2015 l'Inps conferma i timori di innalzamento dell'età pensionabile e dei requisiti di accesso al pensionamento, che saranno applicati dal 1 gennaio 2016. Uomini e donne saranno soggetti a un aumento di quattro mesi per tutti i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata. Fortemente penalizzate saranno le donne, che con il fermo dell'opzione donna, non potranno più accedere al pensionamento con 57 anni di età e 35 anni di contributi. In base alle dichiaraioni del Governo Renzi, la Riforma Pensioni è stata pensata in relazione al cambiamento dello stile e della speranza di vita della popolazione italiana.

Molte sono le polemiche sull'aumento dell'età pensionabile e della maturazione dei contributi, facendo diventare sempre più un miraggio l'agognata cessazione dal servizio. La circolare ha infatti come oggetto: 'Decreto [...] adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita'.

Pensione di vecchiaia: requisiti per uomini e donne

Uomini e donne, dipendenti pubblici, potranno accedere alla pensione di vecchiaia al raggiungimento di 66 anni e 7 mesi (iscritti all'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti ed alle forme sostitutive). Differente è il caso dei lavoratori che non hanno maturato anzianità contributiva al 01/01/1996: potranno accedere alla pensione di vecchiaia tramite il sistema contributivo con 63 anni di età e 7 mesi, e 20 anni di contribuzione. In questo caso, però, l'accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia potrà essere accettato solo se l'assegno previdenziale mensile non è inferiore all'importo di 1.250 euro. Nel settore privato, le donne lavoratrici dipendenti potranno andare in pensione a 65 anni e 7 mesi mentre le donne con lavoro autonomo iscritte alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla gestione separata Inps avranno accesso al trattamento pensionistico con il raggiungimento dei 66 anni e 1 mese. Facendo seguito al Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 16 dicembre 2014 e pubblicato in G.U. n. 301 del 30 dicembre 2014, disponibile nel sito Inps, è possibile consultare le tabelle del sistema contributivo richiesto per la pensione di vecchiaia a partire dal 2016 e fino al 2018 e i requisiti di accesso anagrafici, per uomini e donne, dipendenti e autonomi.



I requisiti di accesso al trattamento pensionistico sia per la pensione di vecchiaia sia per la pensione anticiapata, come disposto nella circolare 63/2015 dell'Inps, penalizzano fortemente ogni tipologia di lavoratore, comportando un innalzamento di circa 4 mesi nell'accesso al pensionamento. È da considerare inoltre che le donne lavoratrici, nel 2016, saranno maggiormente penalizzate dal fermo dell'opzione donna, alla data del 31/12/2015, e che ha permesso l'accesso alla pensione di vecchiaia e anticipata con il raggiungimento di 57 anni di età e la maturazione di 35 anni di contributi. Per chi volesse avere maggiori informazioni e leggere il testo integrale della circolare Inps, piò consultare l'indirizzo http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=/Circolari/Circolare%20numero%2063%20del%2020-03-2015.htm&iIDDalPortale=&iIDLink=-1 in cui è presente il documento dell'istituto Nazionale della Previdenza Sociale. In relazione alla circolare in oggetto diffusa nel sito ufficiale dell'Inps, l'accesso alla pensione di vecchiaia, come disposto dall'art. 2 del dl n. 165/1997), dal 01/01/2016 al 31/12/2018, prevede un incremento dei limiti dell'età anagrafica pari a 7 mesi 'rispetto al limite ordinamentale'.