Fa discutere il caso di un docente di ruolo di una Scuola in provincia di Treviso, l'Istituto Superiore Einaudi Scarpa di Montebelluna, licenziato in quanto accusato di non saper insegnare. E' un caso rarissimo, forse unico, di licenziamento. Al pari di tutti i lavoratori dipendenti, un insegnante può essere licenziato per giusta causa ma, a memoria, sindacati e associazioni di categoria fanno fatica a ricordare un caso analogo di licenziamento per incapacità didattica. E', infatti, più diffuso il licenziamento quale provvedimento disciplinare per le assenze ingiustificate o per l'offesa rivolta ad altri colleghi o a studenti.
Per questo motivo, l'episodio capitato nell'istituto di Treviso è destinato a "far scuola" e, in qualche modo, a rappresentare un precedente, tanto è vero che il sindacato della scuola Flc-Cgil vigila con attenzione sull'accaduto. Con la riforma della scuola che il Governo Renzi sta mettendo in atto, sarà più facile licenziare i docenti arbitrariamente?
Prof licenziato a Treviso: motivi disciplinari e didattici, procedura e come si può perdere il posto a scuola
Il docente licenziato è un insegnante di ruolo dal 2007 in Educazione tecnica. L'anno scorso, studenti e genitori furono concordi nel segnalare al preside dell'istituto i dubbi sull'operato del docente: le valutazioni del prof non corrispondevano alla realtà.
Nello specifico, al docente venivano contestati i voti troppo bassi per compiti svolti correttamente. Le verifiche degli ispettori, inviati dall'ufficio scolastico regionale, hanno constatato l'incapacità didattica del docente che, nello scorso autunno, è stato licenziato.
Sembra davvero difficile licenziare con questa motivazione, soprattutto per la casistica delle scuole italiane: dai dati del Miur dell'anno scolastico 2012-2013, gli ultimi disponibili sull'argomento, i prof licenziati sono stati 29 di cui 24 di ruolo e 5 precari.
La metà dei docenti di ruolo è stata licenziata alle superiori, il restate è diviso tra elementari e medie. Ma, nella casistica, non si ritrovano licenziamenti per motivi didattici ad esclusione del caso di una docente di Padova, licenziata nel 1987 per lo stesso motivo del professore di Treviso, ma morta prima di ascoltare la sentenza di rigetto del Consiglio di Stato.
E' più probabile, invece, che i docenti possano essere giudicati inadeguati ad insegnare durante il periodo di prova: infatti, ogni insegnante, al termine del primo anno di assunzione, deve superare il giudizio di un corpo di valutazione. Se dovesse essere bocciato per due anni consecutivi, perderebbe il posto e non potrebbe rientrare nemmeno nelle graduatorie dei precari.
Con la riforma della scuola sarà più facile licenziare per merito?
Quello che preoccupa maggiormente il sindacato della scuola Flc-Cgil è che nella riforma della scuola è prevista la valutazione dei docenti per gli scatti salariali. La valutazione dell'operato degli insegnanti è affidata ai presidi, a due docenti mentor e ad uno staff che dovrà giudicare sulla base di criteri poco oggettivi in mancanza di parametri ben definiti.
Insomma, il giudizio contiene un alto tasso di discrezionalità che non sempre è sinonimo di obiettività. E in questa direzione, possibili procedure a danno dei docenti possono essere presi con troppa emotività, privando gli insegnanti delle più basilari tutele contrattuali.