La riforma della scuola del Governo è ancora in alto mare, ma intanto l'Esecutivo ha approvato le linee guida presentate con una serie di slide sia dal Premier, Matteo Renzi che dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. Proprio quest'ultima si è affrettata a chiarire che la riforma della Scuola non è una riforma per l'assunzione dei precari. "Questa è una riforma che attribuisce un progetto educativo nuovo alla scuola italiana. Quindi il Parlamento deve essere coinvolto".

Dopo la marcia indietro sul decreto sulla Buona Scuola, il ministro, dunque, smentisce possibili polemiche con lo stesso Matteo Renzi e si appella alle Camere.

"Facciano presto, entro settembre 2015 la scuola deve funzionare con le nuove regole". Comprese le assunzioni. La rinuncia al decreto non piace, però, al segretario della Cisl, Furlan, che ammonisce: "Chi ha promesso le assunzioni, ora le mantenga".

Linee guida riforma scuola: tutte le misure, le novità su assunzioni, immissioni ruolo, scatti, materie, formazione, paritarie e didattica

Prima di tutto le risorse: un miliardo per la scuola nel 2015, come previsto dalla Legge di Stabilità, 3 miliardi a partire dal 2016. Con queste risorse l'Esecutivo assicura che le assunzioni non slitteranno ma, a dispetto dei numeri della vigilia, i docenti da assumere nel piano predisposto da Governo Renzi sono scesi a 120 mila, provenienti dalle Graduatorie ad esaurimento (Gae): nel prossimo anno scolastico ci saranno ancora supplenze ma per l'ultima volta.

Dal 2016 le assunzioni nella scuola avverranno solo per concorso, anche in funzione del rafforzamento di alcune materie come la Musica, le lingue straniere, l'Informatica e l'Educazione civica nelle scuole elementari e medie. Al liceo, invece, tornerà la Storia dell'arte e saranno introdotti il Diritto e l'Economia, mentre all'ultimo anno si studieranno materie opzionali.

Si punterà ad eliminare le supplenze tramite la costituzione del più volte sponsorizzato "organico funzionale" che dovrebbe coprire tutte le cattedre e potenziare l'offerta formativa, eliminando anche le classi troppo numerose.

La carriera dei professori dipenderà soprattutto dal merito, ovvero dalla formazione continua, con un piano nazionale aggiornato ogni tre anni, e dal giudizio dei dirigenti scolastici che avranno più poteri e potranno scegliere i docenti e rinforzare determinate materie.

Per gli scatti di stipendio, il merito peserà per il 70 per cento rispetto al 30 per cento assicurato all'anzianità.

Sì al 5 per mille a favore delle scuole, ma solo di quelle che pubblicano i bilanci online, assicurando la dovuta trasparenza. Per le elargizioni a favore degli istituti, il credito d'imposta è fissato nella misura del 65%, mentre si potranno detrarre le spese di quelle famiglie che iscrivono i propri figli alle scuole paritarie, ma gli sgravi fiscali sono ancora da definire.

Sul fronte edilizia, poi, in arrivo 20 milioni per il controllo di tutti i controsoffitti, mentre il ministro Giannini ha assicurato un bando per la costruzione di scuole innovative, con un ruolo sugli interventi affidato all'Osservatorio per l'edilizia.

Per preparare gli studenti degli istituti tecnici al mondo del lavoro sono state confermate le 400 ore di lavoro in azienda o enti pubblici, mentre per gli studenti dei licei le ore saranno la metà e facoltative. Infine, è impegno del governo l'avere a disposizione più insegnanti di sostegno, con piani educativi personalizzati.