Il nuovo presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha rilasciato delle dichiarazioni importanti sulla linea che il governo Renzi dovrebbe seguire sulla materia della riforma delle pensioni 2015. A margine dell'emanazione della circolare Inps che chiarisce di quanto l'età pensionabile continuerà a salire nel prossimo triennio, Tito Boeri ha parlato di alcune questioni che dovrebbero essere messe in agenda entro l'estate: in primo luogo gli esodati per i quali si stima servano circa 1,5 miliardi di euro; in secondo luogo la necessità di definire strumenti per un'uscita anticipata dal mondo del lavoro - con l'unica possibilità di realizzazione consistente nel fatto che il lavoratore accetti un assegno "tagliato"; infine, la necessità di tagli alle cosiddette Pensioni d'oro.
Riforma pensioni, governo Renzi per il 2015: la questione esodati e i tagli alle pensioni d'oro
Come si è detto, una delle questioni di cui ha discusso Tito Boeri e che il governo Renzi dovrebbe affrontare come priorità all'interno delle discussioni sulla riforma pensioni 2015 riguarda gli esodati. Per il presidente dell'Inps si tratta dell'urgenza più grave in quanto si tratta di un insieme di persone che si ritrova in un'età compresa tra i 55 e i 65 anni per i quali è di fatto precluso l'accesso alla pensione ed è difficile accedere nuovamente al mercato del lavoro. Secondo Boeri, il governo dovrebbe stanziare almeno 1,5 miliardi di euro per mettere in campo una forma di sostegno al reddito in vista della loro protezione sociale.
La questione riguarda, però, proprio il reperimento dei fondi: la spesa previdenziale in Italia, secondo Boeri, è troppo alta ed è necessario intervenire con una politica di tagli agli sprechi e alle irrazionalità del sistema.
Il primo intervento dovrebbe essere nei confronti delle cosiddette "pensioni d'oro", categorie che resta difficile da definire.
Tito Boeri afferma che al di sopra di un certo importo è necessario intervenire, ma non dà altre indicazioni in merito.
Riforma pensioni, governo Renzi per il 2015: flessibilità in uscita con assegni più bassi e "convertiti"
Ma il problema che, secondo Tito Boeri, il governo Renzi dovrebbe affrontare in vista di una riforma delle pensioni 2015 è quello della "razionalizzazione" del sistema e questo non può che avvenire attraverso un diverso concetto di uscita anticipata dal mondo del lavoro.
La soluzione del presidente dell'Inps è quella che lui stesso aveva prospettato prim'ancora di ricoprire un ruolo istituzionale ed è quella per cui, probabilmente, è stato nominato: uniformare gli assegni - anche quelli che già si percepiscono - al metodo contributivo, in maniera tale da "ridurre" gli sprechi degli assegni percepiti con il metodo misto e reperire fondi strutturali per interventi specifici. Tito Boeri, infatti, rilancia le proposte di pensionamenti flessibili e di uscita anticipata dal mondo del lavoro attraverso un provvedimento a partire dal quale sia possibile "far andare prima in pensione persone che accettano pensioni più basse".
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