Sul tema della riforma pensioni 2015 del governo Renzi nell'ultima settimana è stata lanciata la piattaforma comune tra i sindacati confederali, CGIL, CISL e UIL, per richiedere quanto prima interventi correttivi sulla legge Fornero. Il ministro Poletti si è detto d'accordo nel ricevere i sindacati, ma i paletti sono stati posizionati in maniera molto chiara: se ne discuterà ed è giusto aprire tavoli di confronto, ma la partita per il 2015 sembra essere già chiusa. L'intervento di Poletti, durante un convegno dell'Unindustria di Bologna, ha chiarito qual è la posizione del governo Renzi sulla questione e quale la strategia che si intende mettere in campo.

Riforma pensioni 2015, governo Renzi: Poletti e la necessità di un lavoro istruttorio, i sindacati scalpitano

Le dichiarazioni di Poletti sul tavolo di confronto per una discussione sulla riforma Pensioni 2015 in accordo con i sindacati sono state piuttosto chiare: la linea del governo Renzi è quella di dare inizio a un lavoro istruttorio sulle questioni più delicate della legge Fornero, in maniera tale da definire quali debbano essere le priorità negli interventi e quali le problematiche di carattere sociali che la contestata riforma ha portato con sé. Un lavoro istruttorio che, evidentemente, si ritiene possa essere molto lungo, dal momento che il ministro Poletti ha deciso di confermare quali sono le "scadenze" che il governo si è dato sulla materia previdenziale: i confronti ci saranno, ma veri e propri interventi normativi non potranno arrivare prima delle discussione per la prossima legge di stabilità che si apriranno tra la tarda estate e l'autunno.

Insomma, il discorso di Poletti, il quale ha segnalato la necessità di pensare strumenti di flessibilità in uscita, è sembrato molto chiaro: l'unica strada percorribile è quella dell'attesa per il 2015, dunque capire come lo stato di salute delle casse dello Stato, e poi valutare la proposta di Boeri di permettere uscite anticipate ma con penalizzazioni piuttosto decise sull'assegno.

Riforma pensioni 2015, governo Renzi: news opzione donne, ultimi giorni per aderire alla class action contro l'Inps

La linea del governo Renzi sulla questione della riforma pensioni 2015 era sembrata comunque già chiara anche prima dell'intervento del ministro Poletti. Uno dei nodi insoluti di questi ultimi mesi si è rivelata la questione della proroga dell'opzione donne.

Il governo e l'Inps hanno deciso di non intervenire dal punto di vista legislativo permettendo la proroga e questo è stato un segnale politico molto importante sulla linea che si intende seguire: se l'opzione donne ha rappresentato una delle forme di deroga più importanti alla riforma pensioni Fornero, il mancato intervento assume il significato di un rifiuto dell'apertura di una discussione strutturale durante l'anno 2015. Questi sono comunque gli ultimi giorni in cui si può aderire alla class action contro l'Inps: la strada che i comitati hanno deciso di seguire è quella giudiziaria. E l'Inps rischia comunque parecchio.

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