Quando negli anni '50, il fondatore della STAR, Danilo Fossati, aveva deciso di aggiornare la ditta del padre che produceva carne in scatola e di partire con la produzione del dado, era stato molto lungimirante. Il dado non esisteva in Italia e le donne, per lo più lombarde, lo compravano in Svizzera. Fossati, come racconta il Corriere della Sera in edicola oggi, per caso incontrò proprio un gruppo di donne che aveva comprato il dado di contrabbando e cercò di capire perché delle massaie volevano quel prodotto a tutti i costi. La decisione di produrre il dado in Italia arrivò subito dopo e dalla conversione della ditta di famiglia nacque la STAR, che fece la fortuna dei Fossati e del paese dove aveva sede lo stabilimento, Agrate Brianza.

Nel momento di massimo splendore economico, l'azienda italiana contava migliaia di dipendenti e la produzione era continua. Un bel posto dove lavorare.

La vendita della STAR agli spagnoli

Nonostante la diversificazione dei prodotti, accanto al dado, sono arrivati i sughi, le paste in buste tanto per citarne alcuni, il declino si è fatto sentire e la proprietà Fossati ha venduto il marchio e lo stabilimento di Agrate Brianza agli spagnoli di Gallina Bianca, diventata poi GB Foods. La ricaduta della vendita all'estero è stata particolarmente sentita nello stabilimento che è stato lentamente svuotato sia della produzione, passata in fabbriche estere più redditizie e forse meno controllate, sia dei dipendenti.

Ultima scure arrivata sul futuro dello stabilimento brianzolo è stato lo spostamento a Milano di tutti gli impiegati amministrativi dell'azienda. L'Expo ha reso quasi obbligatoria la presenza di un'importante azienda alimentare come la STAR a Milano, ma questo rende ancora più traballante il futuro dei 350 operai rimasti ad Agrate.



Lo stabilimento ormai è produttivo solo in una sua ala e per la maggior parte della sua area è abbandonato. La direzione ha annunciato che altri 180 operai dovranno essere mandati in cassa integrazione per i prossimi mesi e che a rotazione fino a giugno l'assenza dal posto di lavoro toccherà tutti gli operai rimasti. Cosa riserverà il futuro allo stabilimenti di Agrate e ai suoi operai è difficile dirlo. La grande famiglia pubblicità da STAR al momento è solo una réclame.