Non si ferma il dibattito politico sulla possibilità di nuove soluzioni per uscire dal mondo del lavoro con una nuova pensione anticipata 2015. Le ultime novità di oggi arrivano direttamente dal presidente della commissione lavoro alla Camera, Cesare Damiano, che in un intervista al giornale Il Garantista ha spiegato nuovamente il suo punto di vista e la necessità di introdurre un sistema di quote, con la famosa quota 100 o la quota 97 come alternative. Punto focale è anche l'investimento del tesoretto di 1,6 miliardi di euro indicato nel Def, e che secondo l'esponente della minoranza PD andrebbe usato per gli esodati per gli incapienti e per quelle persone che non hanno usufruito del bonus di 80 euro di Renzi.
Ultime notizie Pensione Anticipata 2015: Damiano chiede aiuto per gli esodati e i pensionati
Tra i passaggi più importanti dell'intervista a Cesare Damiano rilasciata ieri, l'ex ministro parla anche di un provvedimento ad hoc necessario per i casi di povertà endemica e per i pensionati incipienti che faticano ad arrivare a fine mese con un assegno di 500-600 euro e per chi ha perso il lavoro e a causa dell'innalzamento dell'età pensionabile voluto dalla riforma Fornero dovrà aspettare ancora anni prima di andare in pensione. Per loro, dice Damiano "Servono misure ad Hoc, potremmo impegnare il tesoretto da 1,6 miliardi di euro" Non va poi dimenticata la possibilità di una settima salvaguardia per gli Esodati, che il PD stesso ha già proposto in commissione lavoro.
Damiano spiega i costi per questa manovra, che sarebbero sostenibili: " L'operazione avrebbe uno costo da 1,2 miliardi di euro, che si aggiungerebbero agli altri 11,6 già stanziati".
Riforma Pensioni: sistema con quota 97 o quota 100 fondamentale per Damiano
Non va poi dimenticato un punto su cui Damiano da tempo lotta, ossia un sistema che consenta di accedere alla Pensione Anticipata grazie alla quota 100 o alla quota 97 con penalizzazioni (si fa sempre riferimento alla somma tra età anagrafica e anni di contributi).
Cesare Damiano anche nell'intervista ha ricordato come da tempo abbia proposto la possibilità di uscire già a 62 anni di età avendo 35 anni di contributi, contro gli attuali 66 e 2 mesi. La speranza è quella che parte di questo tesoretto del Governo possa esser usato anche per questo e che per una volta la commissione bilancio possa accettare questo cambiamento pensionistico. Voi cosa ne pensate? Ditecelo e ricordatevi per esser aggiornati con le ultime novità sulle Pensioni di cliccare segui in alto!