Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, ha evidenziato, in questi ultimi giorni, che il governo Renzi potrebbe decidere di spostare il pagamento delle Pensioni in un'unica giornata, il primo di ogni mese, per tutti i titolari di doppia prestazione; questo, già a partire dal prossimo primo giugno. Questa ipotesi è stata avallata anche dal Presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps), Tito Boeri, e condivisa, in maniera decisa, anche dai sindacati. Ovviamente, questa possibilità necessita di un intervento normativo che vada a cambiare quanto stabilito con le attuali disposizioni legislative, più precisamente quanto riportato nell'articolo 1 comma 302 (al momento la norma è stata congelata per non creare danni ai pensionati) della legge 190 del 2014, la cosiddetta Legge di Stabilità approvata dal governo Renzi lo scorso dicembre.

Lo stesso Boeri si augura che l'accorpamento del pagamento delle pensioni avvenga il prima possibile. Sono circa due milioni i pensionati interessati che potrebbero beneficiare di quanto sarà contenuto nel probabile decreto legge. Il Presidente dell'Istituto della Previdenza ha ribadito, in una recente nota, che un ritardo di dieci giorni nel pagamento della doppia pensione è un problema serio per molte famiglie italiane; questo ritardo pesa notevolmente sul bilancio economico delle stesse. L'INPS sta lavorando alacremente per mettere d'accordo le banche e le poste allo scopo di anticipare il pagamento delle pensioni al primo di ogni mese. È chiaro che questa modifica porterà a maggiori spese per l'Istituto a causa degli interessi maturati sugli importi. Per questo motivo si sta sviluppando una trattativa piuttosto intensa tra le parti interessate allo scopo di ridurre i costi unitari dei bonifici. Naturalmente, questa eventuale nuova disposizione andrà pienamente a favore dei pensionati.

Vedremo nei prossimi giorni cosa verrà deciso ma appare piuttosto evidente che ci si sta muovendo affinché venga attuata questa nuova disposizione.