Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito riferito alla riforma del sistema previdenziale. Focalizzandoci sul solo caso pensioni lavoratori precoci, appare oltre modo interessante l'intervento condotto dal ministro Poletti in occasione della consueta question time al Senato: interpellato dai senatori Ichino (PD), Paola Pelino (FI-PdL), Sara Paglini (M5S), Sacconi (NCD-UDC), Bencini (Misto), Barani (GAL) e Divina (LN) circa gli interventi che il governo Renzi autorizzerà lato previdenza, Poletti ha fatto sapere che l'Esecutivo sfrutterà la Legge di Stabilità per ratificare le prime modifiche alla Legge Fornero.

Il ministro ha poi sottolineato il ruolo che avrà l'INPS nel processo di riforma, con l'ente guidato da Boeri già al lavoro con calcoli e simulazioni. Se da una parte il ministro del lavoro ha evidenziato come ogni possibile intervento ruoterà attorno alle disponibilità economiche, dall'altra ha individuato nel caso esodati una delle priorità del governo Renzi. In ottica Pensioni lavoratori precoci il ministro Poletti non ha dunque dichiarato nulla di significativo lasciando intendere una volta di più come l'Esecutivo ignori questa vertenza.

Pensioni lavoratori precoci e piano Poletti, Legge di Stabilità e INPS: priorità esodati - Tutto dipende dalle risorse economiche

Le parole pronunciate dal ministro Poletti si prestano a più di una lettura e consegnano una verità che in merito al caso pensioni lavoratori precoci sa di certezza: il governo Renzi non interverrà sulla vertenza con interventi mirati e specifici, ecco che loro, i lavoratori precoci, sono chiamati a riporre ogni speranza all'interno di provvedimenti che agiscano sul proprio caso in forme e modi indiretti. Nel corso del proprio intervento, il responsabile del Ministero del Lavoro ha parlato di 'modifiche graduali alla Legge Fornero che avverranno in Legge di Stabilità': qui si annida una prima possibile speranza per i precoci, che potrebbero trarre importanti benefici da un'attenuazione dei requisiti previsti dalla riforma firmata dall'ex ministra del lavoro del governo Monti. Un'altra importante manovra  riguarderà poi il pensionamento anticipato: Poletti ha fatto sapere che si potrebbe intervenire sui termini di accesso prevedendo nuove forme di flessibilità in uscita, misure che non saranno comunque accompagnate da una cancellazione delle penalizzazioni attualmente in vigore. Tradotto, chi accederà a uscite anticipate dovrà comunque scontare delle decurtazioni sugli assegni previdenziali.



Restando sempre al caso pensioni lavoratori precoci e tenendo sempre a mente le parole pronunciate da Poletti sorprende e non poco che da altri membri dell'Esecutivo non siano arrivate concrete proposte di riforma riferite specificamente alla vertenza. Esponenti come il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano si occupano da anni di previdenza eppure neanche l'ex ministro, sempre attento a richiamare il governo Renzi su ogni minima questione attinente la riforma del comparto previdenziale, ha mai formulato proposte specifiche. Se il piano Poletti conterrà o meno qualcosa in ottica lavoratori precoci sarà il tempo a dirlo. L'INPS di Boeri sta già effettuando delle simulazioni, ha assicurato sempre Poletti in question time, con l'intento di capire verso quale direzione si possa procedere.