E' in commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati che potrebbero arrivare presto significative novità sulle modifiche alla riforma Pensioni Fornero verso nuove norme che alleggeriscano le rigidità per l'uscita dal lavoro e l'accesso al sistema pensionistico. E' stato pubblicato a Montecitorio il nuovo ddl per il prepensionamento con la cosiddetta soluzione Quota 100 che prevede come requisito anagrafico minimo per l'accesso alla pensione anticipata i 62 anni di età che devono poi essere sommati agli anni di contribuzione per arrivare a quota cento.
Riforma pensioni, arriva il ddl per il pensionamento a Quota 100 alla Camera
Si tratta di un nuovo disegno di legge, del quale si è ampiamente discusso in questi mesi, che potrebbe trovare in commissione Lavoro alla Camera il consenso di una maggioranza trasversale che potrebbe così accelerare l'iter per la rottamazione della riforma pensioni Fornero, mentre l'esecutivo continua sostanzialmente a perdere tempo rinviando la questione nonostante le critiche e le sollecitazioni che arrivano dai sindacati ancora in attesa di un confronto ma anche da diversi partiti nonché dalla minoranza del Partito democratico che sula riforma pensioni 2015 ha già lanciato la sfida al premier e segretario dem Matteo Renzi che però continua a "tacere" sulla revisione del sistema previdenziale, così come ha evidenziato più volte Damiano che invece sta cercando di mettere il turbo ai ddl per la flessibilità in uscita.
Secondo quanto viene indicato nella tabella allegata al disegno di legge di Damiano più altri (n. 2945), per i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, la nuova proposta di legge per il pensionamento a Quota 100 prevede che l'età anagrafica minima maturare il requisito previdenziale sia quella dei 62 anni con 38 anni di contributi pensionistici, un anno in più per i lavoratori autonomi che potranno andare in pensione a 63 con gli stessi contributi previdenziali per raggiungere in questo caso la Quota 101.
Modifiche alla legge Fornero, Damiano: 'Flessibilità necessaria, rischio problema sociale'
Il presidente della commissione Lavoro, nella relazione alla proposta di legge stampata il 2 aprile scorso col numero 2945 degli atti della Camera, ha sottolineato che il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, "più che opportunamente", ha più volte ripetuto che se non si introducono strumenti di flessibilità nel sistema previdenziale c'è il forte rischio di provocare un "grave problema sociale".
Ad appesantire ancor di più la situazione c'è il decreto del Mef che ha adeguato le pensioni alle aspettative di vita, per cui dal 2016, come già comunicato da una circolare dell'Inps, si andrà in pensione di vecchiaia o in pensione anticipata con altri quattro mesi di ritardo a partire dai 66 anni e 7 mesi nella migliore delle ipotesi, si tratta di "soglie anagrafiche - ha detto Damiano, esponente dell'Area Riformista del Pd che fa riferimento a Pierluigi Bersani - che non trovano riscontro nella gran parte degli Stati dell'Unione europea".