Per niente positive le ultime notizie che arrivano dal fisco: a causa degli effetti della riforma pensioni Fornero si continua a registrare una diminuzione significativa del numero dei pensionati in Italia oltre che dei contribuenti in generale. E' questo uno dei dati emersi dalle dichiarazioni dei redditi del 2014 relative all'anno d'imposta 2013, rese note dal ministero dell'Economia e delle Finanze guidato dal ministro Pier Carlo Padoan. Così, mentre il presidente dell'Inps Tito Boeri e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti continuano ad annunciare nuove forme di flessibilità in uscita per la pensione anticipata, nella platea complessiva dei contribuenti italiani ci sono ben 168.000 pensionati in meno.

Fisco, i danni della riforma pensioni Fornero: mancano all'appello 168mila pensionati

Gli effetti della riforma Pensioni varata nel 2011 dal Governo Monti con il sostegno parlamentare della maggioranza della larghe intese, secondo quanto spiegato dai tecnici del Mef, si sono riscontrati in particolar modo nel restringimento del numero dei contribuenti che dichiarano reddito da pensione, con un evidente -168.000 rispetto all'anno precedente. Nel complesso, il numero totale dei contribuenti in Italia è risultato in diminuzione, sono state ben 425.000 in meno le persone che si sono presentate all'Agenzia delle Entrate, che in termini percentuali significa -1% rispetto al 2013. Un abbassamento drastico dei contribuenti si è registrato soprattutto tra i lavoratori dipendenti (- 334.000), ora le speranze per il rilancio del mercato del lavoro vengono riposte nel Jobs act che favorisce le assunzioni con nuovo contratto a tutele crescenti ma soprattutto con il contributo fiscale per le imprese che assumono nuovi lavoratori a tempo indeterminato.

Da qui potrebbe arrivare una boccata d'ossigeno per disoccupati e lavoratori e anche alle imprese che soffrono la crisi: infatti al fisco mancano all'appello 60.000 imprenditori.

Riforma pensioni 2015, più flessibilità per la pensione anticipata: dibattito in corso

Ma c'è molto da fare anche sul fronte della previdenza: il presidente dell'Inps Tito Boeri ha annunciato che entro giugno presenterà una proposta organica di riforma pensioni che prevede più flessibilità in uscita per la pensione anticipata ma anche tagli alle pensioni alte.

Tagli che, ancora non meglio definiti, già cominciano a preoccupare sindacati e partiti. Intanto il presidente della commissione Lavoro pubblico e privato della Camera, Cesare Damiano, della minoranza del Pd in conflitto con i renziani sulla revisione del sistema previdenziale, ha annunciato di nuovo la convocazione del ministro del Lavoro Giuliano Poletti a Montecitorio dove è in corso l'esame del ddl per la pensione anticipata a partire da 62 anni con penalizzazioni lievi e decrescenti più altri dieci disegni di legge per il prepensionamento di uomini e donne.

E' arrivata ieri l'apertura della Lega Nord. "Se ci sono proposte intelligenti - ha detto Matteo Salvini parlando ieri del ddl Damiano - la Lega c'è. Se Renzi ci porta una proposta per diminuire le tasse o per modificare la Fornero - ha evidenziato il leader leghista - noi ci siamo".