Si è fatto un gran parlare in queste ultime settimane dei 'super poteri' che stanno per essere conferiti dal Ministero dell'Istruzione e dal governo Renzi direttamente nelle mani dei presidi, che, secondo il nuovo ddl della Scuola, diventeranno molto presto e all'occorrenza molto simili ai supereroi in stile Spiderman, Superman o Diabolik: i docenti hanno già suonato l'allarme perchè si teme che la tanto conclamata 'nuova meritocrazia', vecchio pallino dell'onorevole Stefania Giannini, si debba trasformare inevitabilmente nella 'vecchia e classica raccomandazione'.
Se da un lato le polemiche e le critiche investono i dirigenti scolastici, c'è chi, invece, prende la parola e non solo difende a spada tratta la categoria, ma addirittura denuncia le ingiustizie che starebbero per colpire i presidi.
Associazione Nazionale presidi contro ministro Stefania Giannini: ecco perchè
La vicepresidente dell'Associazione nazionale presidi, Lidia Cianfriglia scende decisamente in campo contro alcune frasi del ministro Stefania Giannini che sono piaciute poco: il timore è quello che i presidi, in caso di mancato raggiungimento di determinati obiettivi, siano costretti a retrocedere, ovvero lasciare il proprio incarico, tornando 'addirittura' ad insegnare.
La presa di posizione di Lidia Cianfriglia appare chiara: nel testo del disegno di legge non figura tale ipotesi e si vuole evitare qualche sorpresa dell'ultim'ora che intenda giocare qualche brutto scherzo.
Riforma scuola: no al declassamento dei presidi
Se è vero come è vero che da grandi poteri, derivano anche grandi responsabilità, così come dichiarato dal numero uno del Miur, non starebbe nè in cielo nè in terra, secondo la vicepresidente dell'Associazione nazionale presidi, un eventuale declassamento dei dirigenti scolastici.
Se la frase dell'onorevole Giannini si riferisse ad un'ipotesi del genere, denoterebbe una conoscenza scarsa delle evidenti differenze che esistono tra una figura professionale, tipica dei docenti, e una di tipo dirigenziale che presenta responsabilità completamente diverse e che richiede un altro tipo di competenze. Insomma, secondo l'Associazione nazionale presidi, non se ne parla neppure che i dirigenti scolastici possano correre il rischio di essere 'degradati'...