Lo sciopero del 5 maggio contro il ddl di riforma della scuola 2015, fortemente voluto dal premier Renzi, nel suo impianto generale e nelle sue norme attuative specifiche rappresenta un appuntamento considerato fondamentale da gran parte del mondo della Scuola. A tal proposito suscita grande interesse l'iniziativa del "Comitato a sostegno della Lip Scuola", laddove "Lip" sta per "Legge di Iniziativa Popolare". Le idee di fondo sono due e sono strettamente connesse tra di loro: da un lato l'idea che una riforma della scuola dovrebbe sempre essere concertata con chi la scuola la vive e dunque partire dal basso e non essere calata dall'alto; dall'altro l'idea che sia necessario spiegare ai genitori e alle famiglie qual è il motivo per cui gli insegnanti sciopereranno.

Sciopero 5 maggio contro la riforma scuola 2015 di Renzi: le motivazioni, news 30-04

Il "Comitato a sostegno della Lip Scuola" spiega come in primo luogo l'insegnante che aderisce allo sciopero del 5 maggio perde lo stipendio di quella giornata: in Italia, protestare per i diritti ha un costo e questo costo gli insegnanti vogliono assumerselo perché il momento è particolarmente grave. Con il ddl di riforma scuola 2015 del governo Renzi si mette in discussione lo stesso concetto di scuola pubblica. Ma in che senso? Viene spiegato come lo stesso lessico utilizzato richiami quello aziendale: dalle "offerte formative" alle necessita di "risparmiare" attraverso gli strumenti dell'"efficienza" e dell'"efficacia", si parla di "profitti" degli alunni e di competenze che si declinano sulla dinamica commerciale della "competizione".

A tutto questo si aggiunge, ed è citazione testuale dal ddl di riforma scuola, che "le risorse pubbliche non saranno mai sufficienti a colmare le esigenze di investimenti nella nostra scuola". In poche parole, la scuola va privatizzata, vanno chiesti fondi a "sponsor" esterni per ampliare l'"offerta" formativa e si finanziano le scuole private.

Qual è il futuro che attende la scuola pubblica secondo il Comitato? Molto semplice: scuole private soltanto per i ricchi, scuole pubbliche di serie A, per chi potrà permettersele, e di serie B, per chi non potrà. La questione non riguarda soltanto la scuola, ma la società civile tutta.

La riforma scuola Renzi per il 2015: lo sciopero del 5 maggio e le controproposte, news 30-04

Secondo il Comitato, le conseguenze dell'aziendalizzazione fortemente voluta e richiesta dalla riforma scuola Renzi per il 2015 sarebbero devastanti sul piano sociale. Un nodo centrale è quello della disabilità: la "Buona scuola" infatti prevede un intervento maggiore della dimensione sanitaria, sancendo definitivamente, con tutte le implicazioni psicologiche e familiari, la distinzione tra alunni "normali" e alunni "malati", con la conseguente ghettizzazione di questi ultimi e la fine di ogni idea di scuola dell'inclusione. Infine, lo sciopero del 5 maggio verrà svolto portando anche un insieme di controproposte: messa in sicurezza degli edifici come priorità; classi con non più di 22 alunni; forme di lavoro e intervento formativo non "competitivo" ma "cooperativo", dove si sperimenta realmente non la gerarchia ma la democrazia.

Importante, infine, è che i genitori capiscano che lo sciopero del 5 maggio è decisivo non soltanto per la scuola ma per il Paese.

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