Insegnanti e personale Ata 'fuggono' dalla scuola. Anche se ancora non sono arrivati numeri ufficiali sembra che il prossimo mese di settembre il numero di tutti coloro che accederanno alla pensione sia compreso tra i trentamila e i trentacinquemila (tra domande di cessazione dal servizio e collocamenti a riposo). 

Le ragioni di questo alto numero di nuovi pensionati che lasceranno il mondo della Scuola prima dell'inizio del nuovo anno scolastico risiede soprattutto nell'estrema incertezza della normativa previdenziale, talmente imprevedibile che un oroscopo, al confronto, appare più affidabile.

Il fatto è che non basta il semplice accoglimento della domanda di cessazione dal servizio e il conseguente arrivo della conferma della pensione. Occorre tenere presente un altro elemento importante dal quale dipenderà la nostra vita futura, ovvero l'ammontare dell'assegno pensionistico: anche questo è un fattore 'traballante' in questi ultimi tempi e questo aspetto non va trascurato. 

Domanda per la pensione: controllare il prospetto dati inviato all'Inps

A questo proposito, nelle prossime settimane, gli uffici scolastici territoriali provvederanno ad inoltrare all'Ente di Previdenza Sociale un prospetto dati in base al quale l'Inps determinerà l'esatto importo della pensione che verrà erogata al richiedente. 

Che tipo di dati conterrà tale prospetto?

Semplicemente tutti quegli elementi giuridici, contributivi e retributivi che riguardano colui o colei che intende lasciare il servizio: l'insegnante o il personale Ata, inoltre, avrà diritto a ricevere tale prospetto in modo che questo possa essere controllato e, nel caso di errori o incongruenze, vengano prontamente segnalati.

L'importo dell'assegno pensionistico verrà comunicato al richiedente mediante atto formale spedito tramite posta dall'Inps stessa. 

Importo pensione, come ed entro quando si può fare ricorso

C'è un elemento da tenere in grande considerazione e che, spesso, viene sottovalutato. Il neo pensionato avrà trenta giorni di tempo dalla data di ricevimento del suddetto atto formale per presentare ricorso all'Inps qualora ritenga che l'importo non corrisponda effettivamente ai contributi che sono stati versati durante gli anni in cui è stato prestato servizio. 

Nel caso in cui il richiedente non riceva tale atto formale (e non si tratta di un caso raro ma succede con una certa frequenza) e venga a conoscenza dell'importo della sua pensione solo con l'erogazione della prima rata di settembre 2015, questi avrà sempre trenta giorni a propria disposizione per inoltrare ricorso alla sede centrale dell'Inps.