La riforma della Scuola 2015, attraverso il disegno di legge in discussione in questi giorni al Senato, si preannuncia prodiga di novità: abbiamo già parlato del delicato tema riguardante i 'super poteri dei presidi' (con i presumibili risvolti professionali che ne deriveranno). In questa sede, invece, vogliamo dare risalto alle novità che sono in arrivo per quanto riguarda il capitolo riguardante la ricostruzione della carriera, argomento scottante e particolarmente importante per tutti i docenti di ruolo.
Che cosa succederà con la nuova riforma della scuola 2015 in questo ambito? Saranno principalmente due le novità a cui prestare una particolare attenzione, perchè ogni distrazione potrebbe costare 'cara'. Vediamo perchè.
Ricostruzione carriera docenti: novità, ci sono scadenze da rispettare per la domanda
E' il comma 7 dell’articolo 24 del nuovo disegno di legge ad attirare la nostra attenzione: viene detto, infatti, che le domande ai fini del riconoscimento dei servizi riguardanti gli effetti della carriera del personale scolastico dovranno essere presentate nel periodo compreso tra il primo settembre e il 31 dicembre di ciascun anno, al proprio dirigente scolastico. La nuova normativa, inoltre, dispone che entro il 28 febbraio dell'anno successivo, il Miur sarà tenuto a comunicare al Ministero delle finanze, (nella fattispecie il dipartimento della Ragioneria generale dello Stato), il risultato delle istanze presentate dai docenti nell'anno precedente. Secondo tale normativa, infatti, il Mef è tenuto ad essere informato in tempi brevi per una logica programmazione della spesa.
Ddl Scuola e domande ricostruzione carriera: tempi strettissimi per i dirigenti scolastici
Ecco un primo aspetto importante: l'attuale normativa, infatti, non prevede alcun vincolo per tale domanda che può essere presentata in un qualsiasi momento dell'anno scolastico, a patto che sia stato superato il periodo di prova. Che cosa ne deriverà? Il dirigente scolastico sarà costretto a rispettare delle scadenze entro le quali dovrà adottare il provvedimento di ricostruzione di carriera. Attualmente, i termini per l’adozione del provvedimento sono quelli che sono stati stabiliti dalla circolare del 4/7/2010 emessa dal Ministero della Pubblica Amministrazione che parlano di un minimo di trenta giorni fino ad un massimo di novanta, con decorrenza dalla data di presentazione della domanda del docente. Se il disegno di legge si trasformerà in legge vera e propria, i presidi dovranno fare letteralmente una corsa contro il tempo.
Domande ricostruzione carriera docenti: se scade il termine, si perde un anno
Infatti, se dovesse venire confermato, a norma di legge, quanto disposto dal comma 7 dell'articolo 24 del nuovo ddl scuola, la mancata osservazione delle scadenze fissate per la presentazione della domanda di ricostruzione di carriera potrebbe causare spiacevoli effetti come il rinvio all'anno successivo dell'aggiornamento degli stipendi, sia per quanto riguarda il personale docente, sia per quanto concerne il personale Ata. Tutto questo perchè la Ragioneria dello Stato non avrebbe il tempo necessario per effettuare tale aggiornamento.
© RIPRODUZIONE VIETATA