La Whirpool, la multinazionale americana degli elettrodomestici che lo scorso anno ha rilevato il gruppo Merloni (Indesit), ha annunciato il licenziamento di 1350 lavoratori. Sono i numeri contenuti nel piano industriale presentato dai vertici dell'azienda nel corso di un incontro con i sindacati, svoltosi al Ministero dello Sviluppo.

Il piano industriale annuncia anche nuovi investimenti per un totale di 500 milioni di euro in quattro anni, destinati allo sviluppo delle attività produttive in Italia, ma, nel frattempo, il conto presentato in termini di occupazione è salato, tanto da provocare immediate reazioni non solo dei sindacati, ma anche del governo che si è detto 'fortemente contrariato'.

Licenziamenti alla Whirpool: le reazioni dei sindacati.

L'incontro al ministero dello Sviluppo era seguito in streaming dalle Rsu dello stabilimento Indesit di Carinaro (Caserta) che, all'annuncio dei manager dell'intenzione di chiudere lo stabilimento, con il conseguente licenziamento di 800 persone, hanno lasciato la sala organizzando uno sciopero immediato che ha bloccato la produzione. Analoga reazione da parte degli operai dello stabilimento di Albacina (Ancona), che dovrebbe essere accorpato con l'altro stabilimento marchigiano di Melano, con conseguente esubero di personale. Altri licenziamenti verranno dalla chiusura del centro ricerche di None, nei pressi di Torino, dove sono occupate 90 persone.

Un piano giudicato 'inaccettabile' da tutte le sigle sindacali, che hanno sollecitato un intervento del governo, anche per far rispettare un accordo precedentemente sottoscritto dall'azienda che prevede che tutti gli stabilimenti rimangano produttivi e nessun dipendente possa essere licenziato fino al 2019.

Licenziamenti alla Whirpool: la posizione del governo.

Chiamato in causa, la reazione del governo sui licenziamenti alla Whirpool non si è fatta attendere, con una nota del ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, nel quale, pur apprezzando gli impegni dell'azienda sotto l'aspetto degli investimenti, si è detto fortemente contrariato per gli aspetti occupazionali, anche in considerazione del fatto che vanno ad interessare zone del paese già duramente colpite da fenomeni di deindustrializzazione.

La posizione dell'azienda: nessun licenziamento fino al 2018.

In una successiva nota, la Whirpool si è detta disponibile a lavorare con le istituzioni e i sindacati, impegnandosi a non effettuare licenziamenti unilaterali fino al 2018, confidando nell'efficacia degli investimenti previsti dal piano industriale e nella ripresa del mercato per riassorbile gli esuberi annunciati.