Il personale docente non può bloccare gli scrutini finali, ovvero non svolgere tale attività didattica anche in caso di sciopero, ma solamente rimandare le operazioni per un tempo massimo regolato dall'accordo previsto dal CCNL del 1999. L'azione minacciata in questi giorni dai sindacati per incoraggiare il Governo Renzi all'ascolto delle proposte in materia di modifiche al ddl La Buona Scuola pare dunque non avere una vera e propria possibilità di 'blocco', ma solo di differirne l'espletamento. Anche lo sciopero del 12 maggio, data stabilita per la somministrazione dell'Invalsi ha disatteso in parte le speranze del comprato scuola.

Intanto l'opera di diffusione del disegno di legge sulla riforma della scuola del premier va avanti tra lettere, video e tweet, ma gli insegnanti non ci stanno, e tanto meno i sindacati. Di seguito i dettagli e il regolamento che disciplina il caso.

Blocco scrutini, meglio dire 'sciopero fino a 5 giorni'

Di seguito alla giornata di sciopero del 5 e 6 maggio, boicotaggio delle prove Invalsi per la scuola primaria e per la scuola secondaria di II grado non ha portato i risultati sperati nella modifica o ritiro del ddl scuola. Il governo Renzi non ha infatti fatto nessun passo indietro in materia di riduzione del potere dei DS nel reclutamento, l'istituzione di un albo nazionale, e tanto meno nella determinazione della tempistica di assunzione dei docenti precari delle GaE e dei vincitori del concorso a cattedra, anzi. È di ieri la ricezione da parte degli insegnanti di una lettera del premier (su posta certificata) e un video in cui in 'maniche di camicia' spiega alla lavagna il disegno di legge tanto contestato. 'Una vera presa in giro' è ciò che aleggia tra le valutazioni nel comparto scuola e i sondacati rilanciano 'il blocco degli scrutini finali', ma non è un provvedimento fattibile. Sarebbe meglio dire 'sciopero degli scrutini' o 'rimandare gli scrutini'. Sì, perché in relazione al CCNL, Quadrienno normativo 1998-2001 e biennio economico 1998-99 del personale del comparto scuola pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 109 alla G.U. n. 133 del 9 giugno 1999, all'art. 3 - Norme da rispettare in caso di sciopero, e nel dettaglio alla lettera H ,si stabilisce un tempo non superiore ai 5 giorni in cui il personale docente può non svolgere le operazioni di scrutinio finale con motivazione di sciopero. Come indicato nel CCNL del 1999, al fine di garantire i servizi essenziali e le relative prestazioni indispensabili stabilite nell'art.2 dello stesso 'gli scioperi proclamati [...] nelle giornate [...] previste per [...] gli scrutini finali non devono differirne la conclusione [...]. Gli scioperi non devono comportare un differimento delle operazioni di scrutinio 'finale' superiore a 5 giorni rispetto alla scadenza programmata per la conclusione'.



Sarà dunque possibile rimandare di soli 5 giorni lo svolgimento delle operazioni finali, e per questo motivo si attende di conoscere la reazione dei sindacati, che anche nell'ultimo incontro con il Governo non hanno ottenuto le risposte tanto attese. Al momento anche Giannini ha dichiarato che l'atto volontario di invalidazione delle prove Invalsi è stato un atto 'inaccettabile' da parte della scuola, comprendendo insegnanti e studenti, nonostante il ministro sia forte dell'80% delle somministrazioni regolari nella prima e nella scuola secondaria di II grado. Per coloro che volessere avere maggiori informazioni in materia di discliplina degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali in caso di sciopero, è anche possibile leggere il testo integrale all'indirizzo seguente, con i rimandi indicati nell'articolo. http://www.edscuola.it/archivio/norme/varie/acavseres.html. Se desiderate restare aggiornati sulle notizie in materia di pensionamento e scuola, vi consigliamo di cliccare su 'segui' in alto a destra. Vi ricordiamo che, nel caso abbiate trovato la news interessante, potete anche votarla cliccando sulle stelle in alto a destra (da 1 a 5).