Uno sciopero che ha dei riflessi quello del 5 maggio 2015, partendo dal boicottaggio delle Prove Invalsi per la Scuola primaria previste nella giornata del 6 e del 7 maggio, fino ad arrivare al blocco degli scrutini. È questa la proposta che aleggia nel mondo della scuola, in considerazione delle poche modifiche ottenute nel ddl scuola dal Governo Renzi. Il premier, fin da subito dichiaratosi pronto a dialogare, non ha indietreggiato sui parametri di reclutamento del personale della scuola, sulla chiamata diretta e sul potere dei dirigenti scolastici, che anche affiancati da un organo che aiuterà 'nell'individuazione' dei docenti, non limita il ruolo assegnato primariamente nel disegno legge della riforma.

Chi parteciperà dunque alla protesta scioperando nelle giornate stabilite per la somministrazione delle prove Invalsi e cosa si propone per gli scrutini finali? Il dettaglio.

Blocco prove Invalsi: le proposte dei sindacati

Uno sciopero vero, uno sciopero incisivo è quello proposto dai sindacati Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams verso 'un Governo che non ascolta', fino ad arrivare a proporre agli stessi studenti l'assenza in massa nella giornata del 12 maggio, data prevista per la somministrazione delle prove Invalsi nella scuola di istruzione secondaria di II grado. I sindacati hanno evidenziato la mancata risposta del Governo alla manifestazione di dissenso che ha coivolto circa l'80% del mondo della scuola, evidenziato dagli stessi attori della scuola che hanno mancato di scendere in piazza per aprire il confronto e il dibattito.

Studenti, docenti e ata sono gli stessi che, guidati dalle campagne di informazione degli stessi sindacati, probabilmente accoglieranno la proposta di non partecipare alle prove Invalsi e assentarsi volontariamente nella giornata stabilita per la somministrazione, avviando un vero e proprio sciopero. Al momento però non si ha ancora notizia sull'organizzazione della giornata nelle scuola di secondo grado.



Scrutini finali: sindacati propongono il blocco

Al momento la Commissione Cultura della Camera al lavoro da domenica 3 maggio e fino al 14 maggio per portare al voto finale i provvedimenti del ddl Buona Scuola nella giornata del 18 maggio potrebbe far sperare in un pù alto intendimento verso i punti maggiormante contestati, aprire al dibattito o alla più ampia protesta, anche con il blocco degli scrutini, segno massimo di disaccordo del personale docente e ata.I sindacati Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams hanno dunque avanzato la possibilità di avviare 'uno sciopero serio' e in assenza di adeguate risposte da parte del Governo Renzi in materia di apertura al dibattito e alle modifiche di alcuni punti del ddl scuola si coinvolgeranno anche le attività degli scrutini finali, uno sciopero che non permetterà la valutazione degli studenti delle classi ordinali e di quelle terminali che dovranno sostenere gli esami di licenza media o di maturità.

Il blocco degli scrutini potrebbe davvero comportare delle conseguenze su tutte le attività della scuola, diventando un vera e propria sospensione dei servizi nella scuola: si attende dunque di avere delle risposta dal premier che per il momento ha deciso solo di fare un dietrofront sulle risposte ma nessuna reale modifica al ddl contestato. Se desiderate restare aggiornati sulle notizie in materia di scuola, vi consigliamo di cliccare su 'segui' in alto a destra. Vi ricordiamo che, nel caso abbiate trovato la news interessante, potete anche votarla cliccando sulle stelle in alto a destra da 1a 5.