Si tratta di uno dei temi più caldi del momento, una delle questioni in cui il governo Renzi e il PD si stanno giocando la loro credibilità: questa è la denuncia del M5S contro le procedure che vedono avvicinarsi l'approvazione del ddl di riforma scuola 2015. L'intenzione reale degli emendamenti a firma dei rappresentanti del partito di maggioranza sarebbe quella di ordire una vera e propria "truffa semantica": i cambiamenti all'articolo 1 sono una "truffa" secondo il gruppo parlamentare M5S, in quanto non cambiano la sostanza del problema e cioè le forme di privatizzazione della Scuola e lo strapotere dei nuovi dirigenti-padroni.
Intanto, prosegue l'organizzazione per lo sciopero del 5 maggio, nonostante l'ironia del premier Renzi che di fatto ritiene che si tratterà di un fallimento su tutta la linea.
L'attacco del M5S a Renzi e al PD: la "truffa" della riforma scuola 2015, news 01-05
È giunto nella giornata di ieri un comunicato da parte del gruppo di parlamentari del M5S che partecipano ai lavori della VII Commissione Cultura per ragionare sui possibili emendamenti alla riforma scuola 2015 del governo Renzi: il deputato Simone Valente denuncia una grave violazione della libertà parlamentare connessa a quella che può essere considerata una vera e propria scure che ha tagliato, giudicandoli inammissibili, circa 2mila emendamenti proposti dalle più svariate forze politiche.
Si tratterebbe di un ennesimo atto di forza anti-democratico e l'unica scelta per salvaguardare la dignità personale e del movimento è quella di abbandonare i lavori. Una vera e propria truffa sarebbe stato anche il cambiamento dell'art. 1 del ddl di riforma, in quanto, di fatto, non cambia nulla se non le parole utilizzate nella stesura: i presidi restano comunque dei padroni e la scuola andrà privatizzandosi creando un solco tra cittadini e famiglie di serie A e di serie B.
Nel comunicato dei parlamentari M5S si attacca anche il governo Renzi, soprattutto per il fatto di aver legato la riforma scolastica al DEF.
Lo sciopero del 5 maggio contro la riforma scuola 2015 di Renzi: le news al 01-05
Prosegue, intanto, l'organizzazione dello sciopero del 5 maggio contro la riforma scuola 2015 del governo Renzi.
Il premier ha avuto modo di ironizzare su quello che considera essere un fallimento in partenza della mobilitazione, dal momento che gran parte del mondo della scuola sarebbe in realtà favorevole alla trasformazione. Renzi ha parlato di un 95% di adesioni, numero chiaramente iperbolico, a sottolineare in realtà la debolezza di un movimento che mostra debolezze e divisioni. Arriva così l'appello di sindacati ed organizzazioni all'unità: bisogna protestare non per un proprio "tornaconto", ma per un'idea differente di scuola, che sia realmente democratica e pubblica, e soprattutto vicina alle esigenze delle persone. Si segnala anche l'iniziativa del Comitato per la Lip Scuola che ha inviato un comunicato per spiegare lo sciopero del 5 maggio alle famiglie.
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