Sta per essere approntato il piano sulle pensioni che la riforma Boeri intende mettere in atto: le proposte riguardano pensione anticipata con penalizzazioni crescenti, pensionamenti d'ufficio, nuovi requisiti minimi per l'accesso e il cavallo di battaglia del nuovo presidente Inps: il reddito minimo tra i 55 e i 65 anni. Sarebbero questi gli ingredienti della nuova proposta su cui però manca ancora il sigillo dell'ufficialità: Tito Boeri intende rimettere mano alla riforma Fornero ma per il momento evita le domande dei giornalisti, rimandando il tutto a giugno.
Piano Boeri pronto a giugno, tra penalizzazioni e nuovi requisiti
Tante congetture, ma non prive di fondamento: più e più volte il nuovo presidente dell'ente previdenziale ha chiarito nel corso delle sue apparizioni mediatiche quali fossero le sue posizioni. Tuttavia, il punto della proposta che per ora riscuote maggiore certezza sarebbe quello dell'anticipo del pagamento di tutte le Pensioni al primo giorno del mese. A prima vista sembrerebbe un provvedimento di secondaria importanza ma Boeri assicura che con questa manovra a costo zero 'si assicura migliore funzionalità del servizio, riduzione dei costi, maggiore trasparenza e liquidità per fronteggiare spese tipicamente concentrate proprio all'inizio del mese'.
Tra le proposte più significative del piano Boeri c'è poi quella che riguarda la pensione anticipata: il nuovo sistema prevederebbe un meccanismo di penalizzazioni tanto più crescenti quanto più largo è l'anticipo rispetto ai requisiti ordinari. Anche i requisiti minimi potrebbero essere rimaneggiati a ribasso allo scopo di agevolare il turnover e quindi l'occupazione giovanile.
Altro punto del piano di riforma pensioni da ritenersi ormai assodato sembra essere quello relativo ai dipendenti statali che, secondo quanto si legge in una nota del ministero della Pubblica Amministrazione potrebbero essere congedati d'ufficio al raggiungimento dei 62 anni, a condizione di aver nel frattempo maturato l'anzianità retributiva richiesta per il pensionamento.
Pensione anticipata, il nodo degli esodati e del reddito minimo
Tra i punti salienti della proposta Boeri c'è poi il caposaldo del reddito minimo di cui il presidente parla da tempo: si tratta di assicurare alle persone nella fascia di età tra i 55 e i 65 anni che si ritrovano a perdere il lavoro un'entrata minima che li salvaguardi dalla povertà. Argomento molto controverso e di non facile soluzione, la manovra avrebbe un costo piuttosto alto (circa 1,5 miliardi di euro) e risulterebbe di difficile attuazione. Si tratta quindi più di un auspicio che di una vera e propria ipotesi di riforma.
Per gli esodati dunque ancora una volta sembra difficile trovare una soluzione e sul tema è intervenuta nuovamente la stessa Fornero che difendendo l'omonima riforma del 2011 ha respinto le accuse di aver fatto male i calcoli.
Sempre nello stesso frangente l'ex ministra si è espressa in favore di "aggiustamenti" della legge, ma si è dichiarata contraria ad una controriforma. In ogni caso le ultime notizie sul tema della riforma pensioni arrivano dall'esponente Pd Alessia Rotta che ha spiegato che al momento la discussione è aperta in Commissione Lavoro in particolare sul tema della flessibilizzazione dell'età pensionabile (si parla di 62 anni e 35 di contributi) e su quello della quota 100. In ogni caso per il prossimo intervento bisognerà attendere la fine dell'anno con la prossima legge di stabilità.