Comincia ad incrinarsi il fronte della protesta contro la riforma scuola Renzi per il 2015: ad intervenire nella giornata di ieri è stata Annamaria Furlan della Cisl, che ha ribadito come il blocco degli scrutini non sia la strada giusta da percorrere e come, in definitiva, anche il ruolo del preside-manager non sia del tutto negativo. La notizia arriva inaspettata, anche perché fino a qualche giorno fa il fronte sembrava assolutamente compatto: la sfida lanciata dal "popolo della Scuola" sembra indebolirsi e, come spesso accade, c'è un'ala più massimalista, rappresentata dai Cobas, e un'ala più moderata, rappresentata in questo caso dalla Cisl.

La Furlan della Cisl interviene sulla riforma scuola Renzi per il 2015, news 17-05

L'intervista della Furlan al quotidiano La Stampa arriva come un fulmine a ciel sereno: il sindacato confederale Cisl sembra aver abbandonato il fronte della protesta e, oltre ad attaccare la proposta dei Cobas, sembra anche accogliere favorevolmente gli elementi più critici della riforma scuola 2015 di Renzi. La Furlan sottolinea come il blocco degli scrutini sarebbe un danno soltanto per gli studenti e per le famiglie e dunque una forma di mobilitazione assolutamente inadeguata. Le motivazioni, però, sembrerebbero essere più profonde: la riforma della scuola non ha soltanto aspetti negativi, finalmente, aggiunge la Furlan, c'è un piano di assunzioni serio e lo stesso ruolo del preside-manager non sarebbe del tutto negativo, nella misura in cui potrebbe portare ad un miglioramento della vita scolastica se utilizzato al meglio.

Insomma, la Giannini era stata profetica quando ieri aveva annunciato come il fronte dei sindacati si stesse spaccando.

Il blocco scrutini non esiste: i Cobas e le news sulla riforma scuola 

La questione del blocco degli scrutini ha suscitato molte polemiche, ma sembra che il tutto sia stato giocato in maniera poco chiara.

Non si tratterebbe, infatti, come sostengono i Cobas, di un blocco in senso stretto, ma di un rinvio. In poche parole, bisogna mandare un messaggio al governo e mostrare come al "popolo della scuola" (come è stato battezzato dagli stessi sindacati di base) la riforma scuola Renzi per il 2015 non piaccia. Gli appuntamenti comunque restano inalterati: il 18/19/20 maggio si protesterà a piazza Montecitorio, mentre per il 7 giugno è stata chiamata dai Cobas una grande manifestazione nazionale.

Si attende la risposta dagli altri sindacati, ma è chiaro come la mobilitazione si stia indebolendo.

È tutto con le news al 17-05 sulla riforma scuola Renzi per il 2015. Per ricevere aggiornamenti sulla questione, il consiglio è cliccare sul pulsante "Segui" in alto sopra il titolo dell'articolo.