La discussione alla Camera sull'approvazione della riforma Scuola 2015 di Renzi si è bloccata sull'articolo 8, uno di quelli più delicati in quanto sancisce il ruolo dei Dirigenti Scolastici nella nuova scuola: le proteste e la mobilitazione erano soprattutto su questo punto, i sindacati infatti accusavano un eccesso di potere per i presidi che avrebbero avuto la facoltà di scegliere il personale dagli albi territoriali. Intanto, il rinvio a lunedì 18 maggio della discussione ha permesso ai sindacati di pensare alle contromosse. La riforma della scuola può essere ancora bloccata e sono arrivate le chiamate per la mobilitazione del 18/19/20 maggio, in occasione delle ultime giornate in cui si discuterà e approverà in Parlamento il ddl e per il 7 giugno, in vista del blocco degli scrutini.
La mobilitazione contro la riforma scuola 2015 di Renzi, le date e le news al 16 maggio
I sindacati chiamano a raccolta quello che è stato definito il "popolo della scuola pubblica" per una mobilitazione di tre giorni, il 18, il 19 e il 20 maggio, in occasione del voto alla Camera del ddl sulla riforma scuola 2015 di Renzi. Si tratta, per tre giorni, di organizzare sit-in a Montecitorio per cercare di bloccare il processo parlamentare e per organizzare le eventuali contromosse in vista del blocco degli scrutini. È di ieri la notizia che il Garante sugli Scioperi, Alesse, ha parlato di "precettazione", dunque obbligare i docenti a portare avanti il normale svolgimento delle attività scolastiche.
I Cobas sottolineano che i primi due giorni degli scrutini è possibile normativamente non partecipare e questo sarebbe un segnale veramente importante da dare al governo Renzi. Le precettazioni, poi, devono essere chiamate dai Prefetti e non dal Garante e, soprattutto, la sanzione sarebbe pecunaria e non l'obbligo di svolgere le attività di scrutinio.
La riforma scuola 2015 non piace al mondo della scuola e la battaglia diviene una battaglia di democrazia e libertà.
Manifestazione 7 giugno contro la riforma scuola 2015 di Renzi, chiamata Cobas e news 16-05
I Cobas hanno indetto anche un'altra giornata importante di mobilitazione contro la riforma scuola 2015 di Renzi.
Il sindacato di base ha chiesto una giornata unificata a tutti gli altri sindacati confederali e di categoria: domenica 7 giugno, questa è l'idea, le piazze d'Italia dovrebbero essere attraversate da cortei di massa per mostrare a Renzi qual è la vera forza del "popolo della scuola pubblica" contro la riforma. Il ministro Giannini è intervenuto in queste ultime ore a sottolineare come non vi sia unità nel mondo sindacale proprio sulla questione del blocco degli scrutini. I Cobas cercano infatti di costruire questa unità e la piattaforma tra operatori della scuola e sindacati si aprirà proprio durante le giornate di mobilitazione del 18/19/20 maggio.