Stando alle ultime news di questi giorni e alle dichiarazioni di Renzi, da parte del Governo c'è la volontà nei prossimi mesi di mettere mano alla legge Fornero e di garantire maggior flessibilità in uscita a chi è vicino alla Pensione in cambio di una rinuncia a parte dell'assegno. Questa situazione è proprio il caso delle lavoratrici che attendono la proroga di questo regime sperimentale denominato Opzione Donna che gli consentirebbe di accedere alla pensione a partire da 57 anni e 3 mesi (un anno in più per le autonome) accettando il calcolo della pensione con il sistema interamente contributivo e non misto.

Questo permetterebbe a queste lavoratrici, spesso dimenticate da governi e sindacati, di andare in pensione favorendo un ricambio generazionale e senza gravare sulle casse dello stato! E allora Renzi, perchè non lasciare questa possibilità?

Pensione Opzione Donna INPS: un risparmio di 1 miliardo di euro per lo stato?

Ci sono molti motivi per consentire alle lavoratrici di poter uscire dal mondo del lavoro tramite l'Opzione Donna Inps, ma in questo articolo vogliamo focalizzarci su un calcolo che abbiamo potuto fare grazie ad una nota del Ministero dell'Economia e delle Finanza in cui è presente una tabella con gli oneri annui elaborati dall'INPS (la trovate anche nella photogallery dell'articolo).

Da qui grazie alla consulenza della fondatrice del comitato Opzione Donna, Dianella Maroni, possiamo spiegarvi come la proposta in questione possa esser vantaggiosa anche per lo stato e per i conti pubblici.

Nella tabella si vede come per il 2014 si ipotizzi un pensionamento di circa cinquemila soggetti con un costo di 98 milioni di euro.

Nel 2015 si passa a 184 milioni di euro per la pensione di altre seimila donne. Nel anni seguenti è lecito pensare che la tabella calcoli le spese da sostenere per le pensionate fino a quando non maturino il diritto alla pensione senza opzione Donna. Di anno in anno, i costi da sostenere calano, fino ai 33 milioni per il 2019.

Dal 2020 inizia il risparmio da parte dello Stato, dovuto dalla differenza di costi tra la pensione con il sistema misto (che le donne avrebbero percepito andando senza utilizzare questo regime sperimentale) e quella calcolata con il sistema contributivo utilizzato per l'Opzione donna. Come si può vedere dalla tabella, il risparmio dal 2020 al 2025 è di ben 353 milioni di euro!

Come ci fa notare la fondatrice Dianella Maroni, la tabella non va oltre questa data, ma c'è da considerare che l'aspettativa di vita delle attuali 57enni in Italia è di 84 anni. Il risparmio per lo stato durerebbe quindi anche negli anni seguenti, fino al 2041 consentendo di risparmiare 1376 milioni (86 all'anno dal 2025 al 2041).

Tirando le somme, a fronte di un costo di 554 milioni nei primi sei anni, ci sarebbe poi un risparmio di 1729 milioni fino al 2041, con un risparmio netto da parte dello stato di oltre un miliardo di euro (precisamente 1175 milioni). La soluzione per l'ozpione donna c'è ed è rapida: trattare la questione in via amministrativa con modifica delle circolari INPS 35 e 37 del 2012, senza aspettare le prossime modifiche alla riforma Fornero. Renzi pensaci, hai un miliardo di buoni motivi per farlo....