Matteo Renzi è tornato a parlare di Scuola, poche ore dopo il suo criticatissimo intervento televisivo su Raiuno, ospite del salotto di Bruno Vespa 'Porta a Porta'. Il Presidente del Consiglio lo ha fatto attraverso un post pubblicato sul suo profilo Facebook, all'interno del quale ha lasciato intendere che lui sarebbe ben felice se, prima il Senato e poi la Camera, approvassero il Ddl Buona Scuola nei prossimi giorni.
Renzi non accetta, però, la definizione di ricatto anche perchè, secondo il premier, la verità è molto semplice: lo Stato può assumere solo e soltanto se si cambia la struttura organizzativa della scuola.
Assumere più docenti impone per forza il concetto di autonomia degli istituti e ne consegue che ci si deve organizzare in maniera diversa.
Renzi: 'Discutiamo, modifichiamo ma poi votiamo: altrimenti salta tutto'
In caso contrario, ha avvertito il Presidente del Consiglio, la scuola non può far altro che assumere le vesti di ammortizzatore sociale per i precari, tradendo la sua principale funzione, quella cioè di essere primariamente un servizio educativo per i nostri studenti e per le famiglie.
Renzi ha ribadito ancora una volta che il Partito Democratico vuole ascoltare: 'Noi ci siamo', ha detto il capo del governo 'vogliamo discuterne nella prossima conferenza della scuola'. Ancora discussione, dunque, ma poi alla fine il ritornello è sempre quello che ormai abbiamo imparato a memoria negli ultimi giorni: 'Discutiamo, facciamo modifiche ma poi dobbiamo votare, altrimenti saltano assunzioni e investimenti'.
DDL Scuola, Giannini: 'Temo che per quest'anno non ce la facciamo con le assunzioni'
Bisogna cercare di capire soprattutto come e quando si possa arrivare alla soluzione auspicata da Renzi, perchè il sospetto (ormai fondato) è che il tempo a disposizione per le centomila assunzioni sia già da ritenersi scaduto.
Il ministro Giannini, infatti, riprendendo le dichiarazioni del premier in merito ad un probabile slittamento al 2016, ha dichiarato che, per quest'anno, sarà impossibile procedere alle assunzioni. Solo turnover, quindi, a meno di clamorosi ribaltoni dell'ultimo minuto a cui non crede proprio nessuno.