Il decreto legislativo attuativo del Jobs Act, che dovrebbe comparire a breve in Gazzetta Ufficiale, contiene una serie di importanti modifiche per quanto riguarda le forme di sostegno al reddito per disoccupati e in vista della cosiddetta conciliazione tra vita e lavoro: le novità riguardano, infatti, i congedi parentali, l'indennità di maternità, i congedi di paternità e maternità, ma anche l'estensione della Naspi 2015, con modifiche, e dell'Asdi, la forma di sostegno economico per coloro che non possono usufruire più della Naspi e che sono vicini al pensionamento.

Si tratta, comunque, di un importante passaggio normativo e di una trasformazione nella concezione dell'assistenza: i fondi per rendere strutturali queste modifiche verranno infatti presi dalla riforma della cassa integrazione. Insomma, il mondo del lavoro e dei sostegni al reddito cambierà completamente.

Jobs Act: tutte le novità su maternità, congedi parentali, Naspi 2015 e Asdi

Una prima importante novità contenuta nel decreto legislativo connesso al Jobs Act riguarda l'allungamento dei congedi parentali, che saranno estesi dall'età attuale di 8 anni del figlio a quella di 12 anni. Ad essere estese e rese strutturali (dunque non soltanto per il 2015) saranno anche tutte le forme di beneficio contenute all'interno degli articoli che vanno dal 2 al 24 del decreto legislativo e che modificano sostanzialmente il rapporto tra vita e lavoro: dai congedi di maternità alle varie indennità di paternità e maternità.

La direzione è quella di rendere strutturali i provvedimenti che erano stati pensati come sperimentali soltanto per il 2015: è questo il caso di alcune elementi che riguardano le nuove forme di "disoccupazione", quelle della Naspi 2015 e dell'Asdi.

Le novità più importanti riguardano la disoccupazione Naspi 2015: il decreto licenziato l'11 giugno 2015 sul riordino della normativa sulla cassa integrazione prevede infatti che la nuova assicurazione venga estesa in maniera strutturale ai 24 mesi (dunque, anche oltre il 2016), con un carico di spesa che è stato quantificato nella misura di 500 milioni di euro all'anno.

In connessione, si prevede anche un sistema che monitori che le spese per la Naspi 2015, 2016 e 2017 non vadano oltre quella che è la previsione e che non può essere "sforata". Novità giungono anche per i lavoratori stagionali, solo quelli del turismo e soltanto per gli eventi di disoccupazione avvenuti tra il 1 maggio e il 31 dicembre 2015: nel calcolo dei periodi di contribuzione rientrano anche le prestazioni precedenti ricevute per la disoccupazione.

Anche l'Asdi riceve delle importanti modifiche: la sperimentazione sarà prolungata anche oltre il 2015 e lo stanziamento dei fondi sarà nell'ordine di 180 milioni per l'anno 2016 e di 270 milioni per l'anno 2017, per poi calare nuovamente a 170 milioni per l'anno 2018 e risalire a 200 milioni per l'anno 2019. Si tratta di una forma di sostegno al reddito per tutti coloro che si trovano vicini alla pensione e che hanno già usufruito del beneficio della Naspi.

È tutto con le ultime novità sul Jobs Act, la maternità e la paternità, la Naspi 2015 e l'Asdi. Per ricevere aggiornamenti sulla politica economica, cliccate su "Segui" in alto sopra il titolo dell'articolo.