Colpo Gobbo perfettamente riuscito, il piano Renzi degno di un eccelso stratega giunge al capolinea. Il Ddl Scuola passa al Senato con 159 voti favorevoli, 112 contrari e nessun astenuto. Non votano i Senatori del Pd Tocci, Mineo, Casson e Ruta.

La scuola attonita di fronte al risultato

La scuola è disorientata ed attonita di fronte ad un risultato non desiderato, strappato con l'inganno, privo di mediazioni sindacali, degno di un Governo scaltro ed agile, risultante di una democrazia in decadenza, apparente, di facciata. Ormai è un fatto, bisogna prenderne atto, i media mistificano la realtà, disinformano, divengono conniventi; i Governi si susseguono gli uni agli altri liberi di fare ciò che desiderano, senza alcun senso del pudore e rispetto per i cittadini e i loro diritti.

La Costituzione è violata da tempo

La Costituzione è violata da tempo, non c'è da stupirsi se nonostante la dichiarazione di incostituzionalità si sia giocata la carta del maxiemendamento. Le assunzioni si sarebbero potute avere a priori.



Un ricatto inutile, quello di Renzi, ed una fretta immotivata nel raggiungimento di una fiducia e l'approvazione di un Disegno di legge privo di sostanza contenutistica e non improntato alla risoluzione delle evidenti criticità presenti nella scuola pubblica. Si tratta di un provvedimento privo di rispetto per i suoi attori approvato con una fretta giustificata presumibilmente dai soli interessi delle lobby e Confindustria.

Un maxiemendamento di sola facciata

Nulla è cambiato o poco più con il maxiemendamento proposto.

Che fine faranno le deleghe del Governo ed il contratto collettivo? Che fine farà la scuola d'infanzia? Quali variazioni potranno subire gli orari di servizio ed infine quali capricci dovranno sopportare i docenti deprivati del diritto di qualsiasi posto di lavoro in merito al trasferimento, alla mobilità, alla certezza di poter lavorare perseguendo le proprie passioni se obbligati ad insegnare una disciplina della quale non conoscono i fondamenti?

Quale amore potranno trasmettere agli alunni?

Sindacati al muro

Nulla hanno potuto o possono far ora i sindacati federali e confederali per la categoria dei docenti, messi con le spalle al muro. Ogni potere è perso, non resta che aspettare il 7 luglio quando il Ddl verrà nuovamente valutato in seconda lettura alla Camera.

La richiesta di Referendum abrogativo è un'eventualità che i sindacati dovranno prendere in considerazione seriamente se la Buona scuola diventerà legge, l'ultimo colpo di coda di una una democrazia che si rispetti.