Forse molti di voi ricorderanno, giusto un anno fa (o poco meno) l'incredibile vicenda dell'emendamento bocciato in Senato per i Quota 96 della Scuola che videro sfumare proprio sulla linea del traguardo la possibilità di accedere alla pensione.

A distanza di un anno, la 'beffa' si è ripetuta con la riforma renziana a riprova del fatto che i 'giochi di potere' finiscono sempre col prevalere sui princìpi basati sulla democrazia. L'obiettivo (evidente) è quello di sottomettere gli insegnanti e di ridurre al nulla la mediazione dei sindacati, spesso, comunque, criticata dagli stessi docenti per via delle scontate influenze politiche.

Inevitabile, quindi, dando per scontata l'approvazione alla Camera della Buona Scuola, chiedersi già quali saranno le ripercussioni 'pratiche' apportate dalla nuova riforma, a prescindere da quelli che sono i contenuti formali della legge. Come potrebbe cambiare la 'vita' dell'insegnante?

Buona Scuola e attività docenti: aumento delle ore di lavoro?

Come più volte ribadito, è la figura del preside-manager, quella a destare maggiore preoccupazione. Anche se a settembre non si parlerà ancora di chiamata diretta, il timore è che molti dirigenti scolastici possano sottoporre a norme più restrittive il lavoro dei docenti. Non è da escludere, per esempio, l'introduzione del controllo digitale degli orari di entrata e di uscita dall'Istituto. Inoltre, le cosiddette 'deleghe in bianco' contenute nella riforma potrebbero dare il via libera alla riformulazione del testo unico sulla scuola con il possibile aumento a 21 ore settimanali per i professori della scuola secondaria di primo e di secondo grado.
Molti di voi ricorderanno come l'estate scorsa, il sottosegretario Roberto Reggi, durante un'intervista concessa ad un quotidiano, parlò esplicitamente di aumento delle ore di lavoro per i docenti: immediatamente, si scatenò un putiferio e l'esponente pieddino dovette fare di corsa dietrofront. Guarda caso, a settembre, lo stesso Reggi fu rimosso dal Ministero dell'Istruzione per finire al demanio, sotto la cura del ministro dell'economia, Padoan. Una 'funesta profezia', quella di Reggi, che sta per avverarsi?

Riforma Scuola: docenti 'spremuti come limoni'?

In generale, si teme che gli insegnanti possano venire 'spremuti come un limone' fino all'ultima goccia, con l'introduzione, ad esempio, dell'ora in più dedicata agli incontri scuola-famiglia, con cadenza settimanale e per tutto l'anno scolastico oppure attraverso piani di attività ancora più 'intensi e pieni' rispetto al passato. Il timore è che i dirigenti scolastici possano usare i 'poteri' loro conferiti per sottomettere psicologicamente gli insegnanti, con tutta una serie di regole insostenibili e all'insegna dell'autoritarismo.