Prosegue la 'battaglia' del 'Comitato Opzione Donna' grazie all'azione decisa della coordinatrice Dianella Maroni, la quale, insieme a tante altre donne lavoratrici, ha deciso di presentare ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio (TAR) al fine di trovare una soluzione al cosiddetto sistema sperimentale Contributivo Donna. Si cerca a tutti i costi una via d'incontro tra Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) e governo Renzi.
Il TAR del Lazio dovrà decidere entro qualche mese in merito all'Opzione Donna con il metodo contributivo
A questo punto, il TAR si dovrà pronunciare nei prossimi mesi per decidere se le lavoratrici in questione potranno usufruire della proroga fino al 31 dicembre 2015 e potranno, quindi, utilizzare questo sistema per poter andare in pensione anticipata raggiungendo i 57 anni di età e 3 mesi (per le autonome 58 anni e 3 mesi) e i 35 anni di contributi attraverso però il conteggio del trattamento pensionistico con il metodo contributivo. La problematica, in un certo senso, è stata sollevata dall'Inps, l'Istituto che, con alcune circolari, ha anticipato la scadenza di questa opzione, interpretando i nuovi requisiti (tramite una 'finestra mobile') in questa maniera: le lavoratrici autonome dovevano aver maturato i requisiti per poter acceder alla pensione entro il 31 maggio 2014, quelle del settore privato entro il 30 novembre e quelle del settore pubblico entro il 31 dicembre 2014.
È ancora possibile aderire alla class action organizzata da Dianella Maroni