La modifica della legge Fornero, o come dai più viene definita la controriforma della legge Fornero, tiene sempre banco ed in apprensione gli addetti ai lavori ed i diretti potenziali interessati. Sì potenziali perché a seconda delle decisioni che il governo vorrà prendere, la platea degli interessati potrà allargarsi o restringersi a mo' di fisarmonica.

Quali, ad oggi, le certezze per le modifiche del sistema previdenziale vigente per precoci, flessibilità e contributivo?

Quello che appare certo, almeno ad oggi, è che qualsiasi intervento che l'esecutivo vorrà prendere in considerazione per modificare i meccanismi rigidi della legge Fornero del Governo Monti del dicembre 2011, sarà inserito tra gli argomenti prioritari della nuova legge di stabilità.

Ricordiamo che la legge finanziaria viene discussa ed approvata sempre nel tardo autunno. Il presidente del consiglio Matteo Renzi ora ne non ne vuole neanche parlare, lui non si sbilancia, c'è ancora tempo per studiare le proposte che gli sono giunte in questo periodo sul tavolo presidenziale. Proposte tutte tese alla modifica del rigido sistema previdenziale vigente.

Altra certezza è che i sindacati, Cgil in testa, mal digeriscono una scelta che preveda la flessibilità in uscita, con il ricalcolo interamente contributivo. "È un'ipotesi inaccettabile", fanno sapere dai quartieri alti della Cgil. Secondo Vera Lamonica, bisogna approvare misure condivise che non penalizzino ulteriormente i lavoratori e i pensionati.

Il timore prospettato è che, attuando tagli degli assegni pensionistici, ci si avvii verso un welfare basato solo sull'assistenza di vecchie e nuove povertà.

Mentre Boeri difende il ricalcolo contributivo, Damiano pensa alla flessibilità ed ai lavoratori precoci

Ricalcolo contributivo difeso, invece, a spada tratta dal presidente dell'Inps. Il Boeri pensiero poggia sulla riflessione che il sistema contributivo sia l'unico sostenibile nel lungo periodo. Mentre da Damiano arrivano sempre le proposte di accesso anticipato alla pensione tramite meccanismi di flessibilità come la Quota 97 con sbarramento a 62 anni di età e 35 di contributi e una penalizzazione massima del 2% per ogni anno mancante per i 66 e tre mesi previsti oggi.

Infine dobbiamo segnalare che, sempre da Damiano arriva la proposta di uscita con 41 anni di servizio, senza vincoli d'età, per i lavoratori precoci. Ipotesi che troverebbe d'accordo i diretti interessati, Certo è anche che, se non passasse la proposta relativa alla pensione anticipata ai "41 anni" per questi lavoratori rimarrebbe in vigore il regime vigente. Ma ovviamente, come dicevamo sopra, il tutto si potrà capire con la legge di stabilità 2016.

Tutto in divenire, dunque. Ci piacerebbe leggere anche la vostra opinione in merito, commentando la notizia. Vi terremo sempre aggiornati. Se lo preferite, intanto, potete cliccare su "segui"posto in alto sopra al titolo.