Sono molti i lavoratori che si chiedono se davvero cambierà qualcosa per la pensione anticipata dopo mercoledì, i futuri pensionandi sono esausti delle parole e delle audizioni e confidano che si arrivi a fatti concreti attraverso l'approvazione di una delle misure ancora al vaglio del Governo Renzi. Come si legge sul sito Pensioni Oggi, la Commissione Lavoro si riunirà nuovamente il 24/6 con lo scopo di discutere dei pensionamenti flessibili, a fine settimana giungerà la svolta attesa da milioni di cittadini italiani o dall'incontro emergeranno altre novità amare?

Ultime sul pensionamento flessibile: 4 ipotesi di pensione anticipata al vaglio, svolta in vista?

Mercoledì 24 giugno potrebbe essere il giorno tanto atteso da quanti confidano che vengano adottate particolari misure che garantiscano l'accesso dei lavoratori alla pensione anticipata. Proposte al vaglio del Governo ve ne sono diverse, almeno 4 le più discusse su cui si concentrerà, con buona probabilità, l'attenzione della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. Tra queste ipotesi quella maggiormente desiderata dai lavoratori permane il ddl 857 di Cesare Damiano, forse anche perché è l'unico decreto che attualmente menziona il dramma dei lavoratori precoci, che essendo ormai 'sull'orlo di una crisi di nervi', confidano davvero che la Quota 41 possa vedere la luce.

Nello stesso decreto si menziona il prepensionamento flessibile a partire dai 62 anni d'età e 35 di contributi a fronte di una penalizzazione dell'8%. La decurtazione tenderà a scendere del 2% per ogni anno in più lavorato fino ad annullarsi al raggiungimento dei requisiti attualmente richiesti, la proposta prevede altresì premi, per un massimo dell'8% in più, per coloro che rimarranno sul posto di lavoro dai 66 ai 70 anni.

Tra le proposte condivide dai lavoratori vi è anche la Quota 100 ossia la possibilità di uscire anticipatamente dal mercato del lavoro senza incorrere in alcuna penalizzazione se sommando età anagrafica e contributiva si raggiunge la soglia richiesta. Importante però ricordare i limiti anagrafici dei 62 anni e quelli contributivi pari a 35 anni attualmente menzionati nella proposta.

Boeri, Zanetti e Pisauro deludono i lavoratori: no alle uscite anticipate, troppo onerose

Purtroppo dopo l'audizione di Boeri, tenutasi il 10/6 scorso, il ritorno al sistema delle Quota (97, 100,41) sembra sempre più di difficile realizzazione in quanto eccessivamente oneroso per le casse statali. L'unico sistema per conciliare flessibilità in uscita e conti pubblici potrebbe essere il prepensionamento con assegno più basso calcolato con sistema contributivo. Di parere analogo (Fonte La Presse) Zanetti che ritiene che il lavoratore debba pagarsi da sé l'uscita flessibile e Pisauro, presidente dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio, che nel corso dell'audizione tenutasi il 16 giugno scorso, ha fatto presente che non vi sono più i soldi per concedere le anticipate.

Sul piatto ancora la Staffetta generazione che non sembra aver convinto i lavoratori, ma che attualmente resta tra le proposte al vaglio del Governo.

Cosa accadrà mercoledì alla Camera e cosa deciderà di fare il Governo Renzi sulle pensioni anticipate? Vi terremo informati