Il premier Renzi torna sui suoi passi e promette sostanziali modifiche al discusso Ddl della scuola annunciandolo dal palco di 'Repubblica delle idee'. Uno dei più importanti cambiamenti  potrebbe essere la riformulazione della legge Gelmini del 2008 sul numero di alunni per classe che da 28 scenderebbero a 25, i tempi per l'attuazione però slitterebbero al 2017 con un po' di spesa da parte del Governo. Secondo quanto detto dal primo ministro, questa notizia sarebbe una "bomba" e dovrebbe essere accolta dal mondo della Scuola in modo favorevole. La seconda modifica riguarderebbe invece la presenza di studenti e genitori nel Comitato di valutazione degli insegnanti per determinare quali siano i più meritevoli per ottenere gli aumenti di stipendio, testo licenziato dalla Camera. Renzi, nel suo discorso, ammette che i criteri di valutazione dei genitori spesso sono influenzati dai giudizi negativi nei confronti dei docenti perché. ad esempio,  in un contenzioso fra insegnante e figlio, spesso sono dalla parte del figlio. Si auspica che il passaggio venga modificato inserendo nel comitato 4 docenti e lasciando a studenti e genitori un compito consultivo.
Per quanto riguarda il potere dei dirigenti sulla chiamata dei docenti e la gestione degli albi territoriali,  Renzi conferma che, per mitigarne la discrezionalità, essi avranno incarichi a tempo determinato con un massimo di durata di 6/8 anni.

I tempi per l'attuazione

Per quanto riguarda i tempi di attuazione della Riforma, si teme che questa possa a slittare metà luglio e ciò preoccupa i docenti precari che vedono allontanarsi la possibilità di assunzione al 1 settembre 2015.
I tempi tecnici possono essere lunghi e le voci che circolano fra i parlamentari fanno pensare a questa possibilità in quanto le modifiche da apportare sono diverse e ciò comporta un secondo passaggio del Ddl alla Camera per l'ulteriore approvazione.
La senatrice Puglisi, responsabile scuola del PD, sostiene che non ci saranno slittamenti mentre Renzi ha considerato la possibilità di prolungamento di non più di una settimana del lavoro in VII Commissione, altrimenti le assunzioni salterebbero al 2016.