Sarebbe più semplice assumere tutti i docenti precari con la legislazione vigente, piuttosto che attraverso la riforma della Buona Scuola. Basterebbe soltanto un 'pizzico' di volontà politica e un paio di decisioni ministeriali. I soldi ci sono già e sono stati stanziati nell'ultima legge di Stabilità 2015, varata lo scorso mese di dicembre.
Infatti, all'articolo 1 comma 4 si parla di rafforzamento dell'offerta formativa e di istituzione di un fondo denominato 'Fondo la buona scuola' con dotazione iniziale, per l'anno 2015, di 1.000 milioni di euro e di 3 miliardi di euro annui a partire dal 2016'.
I soldi quindi ci sono e, se saltano le assunzioni, c'è il rischio che il governo Renzi li faccia 'volare', perchè si sa, le casse del bilancio dello Stato non vanno d'accordo con la parola 'risparmio'. Tanto più che al comma 5 viene indicato che il fondo ha come finalità prioritaria la realizzazione di un piano straordinario di assunzioni.
Riforma Scuola e assunzione precari: potrebbero essere assunti tutti e subito
Qual è la situazione attuale dei posti liberi per il prossimo anno scolastico? Secondo i dati resi noti da Flc-Cgil, per il 2015 si tratta di 46.687 posti liberi che possono essere suddivisi così: 29.187 per 'posti comuni' e 17.500 per il 'sostegno'. In particolare, questi sono i posti disponibili per il prossimo anno scolastico, suddivisi per tipologia di scuola:
- 5.830 per la scuola dell’infanzia;
- 12.467 per la scuola primaria;
- 15.812 per la scuola secondaria di primo grado
- 12.578 per la secondaria di secondo grado.
Questi sono i posti che si sono resi già disponibili e che il Ministero dell’Istruzione potrà richiedere al Ministero delle Finanze per l'autorizzazione.
Ora facciamo un passo indietro all'anno scorso (2014-2015). Le supplenze annuali sono state 16.502, sia su 'posti comuni' che per il 'sostegno': dobbiamo considerare che una buona parte di queste supplenze abbiano riguardato docenti con più di 36 mesi di servizio e che, quindi, secondo la direttiva dell'Unione Europea 70/1999, avrebbero diritto all'assunzione definitiva. Alle supplenze annuali, vanno aggiunte quelle fino al 30 giugno, ovvero 127.150: se sommiamo questi numeri ai posti vacanti, in pratica arriveremmo a 180.000 posti circa.
Sarebbe sufficiente, quindi, che il governo assumesse tutti i posti vacanti disponibili (senza che venga applicato, come puntualmente ogni anno succede, nessun coefficiente diminutivo), che rispettasse la direttiva dell'Unione Europea e che provvedesse a modificare solo in parte gli organici di diritto stabiliti dopo i tagli operati dalla riforma Gelmini (o in alternativa si vada ad operare sul rapporto docenti/classi) per giustificare il numero dei posti vacanti da assegnare attraverso un decreto ministeriale. E tutti i 100.000 precari da assumere sarebbero dentro, senza alcun bisogno di 'ricatti'.
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