L'annuncio televisivo di Matteo Renzi, durante la trasmissione 'Porta a Porta', in merito al rinvio della riforma scolastica, non può che essere al centro della discussione politica. Sui social divampano le polemiche, soprattutto per l'ormai inevitabile mancata assunzione degli oltre centomila docenti precari che sarebbero dovuti entrare in ruolo dal prossimo mese di settembre. A questo proposito, il quotidiano milanese 'Il Corriere della Sera', ha intervistato l'onorevole del Partito Democratico, nonchè responsabile Scuola, Francesca Puglisi. 

Buona Scuola e rinvio assunzioni: Puglisi 'per i precari non cambia molto'

'Lo slittamento della riforma sulla scuola è una scelta obbligata'. Questo è il parere dell'onorevole Puglisi sulla decisione di rimandare la discussione sulla Buona Scuola renziana. In particolar modo la responsabile scuola del Partito Democratico, ha puntato il dito contro le opposizioni che si dovranno assumere la loro responsabilità per aver fatto saltare le assunzioni. 
'I tempi del governo erano quelli giusti ma con 5000 emendamenti presentati alla Camera e 3000 al Senato, era inevitabile che si andasse fuori tempo massimo'. 


L'inevitabile domanda che sorge spontanea è proprio quella riguardante le assunzioni: ci si chiede come mai non possa venire accettata l'ipotesi di un decreto ad 'hoc' come proposto, tra l'altro, anche dai 'colleghi' della minoranza Pd. La risposta di Francesca Puglisi è di quelle 'lapidarie', che non ammettono repliche: 'La Buona Scuola non è solo assunzione dei precari' sottolinea l'esponente del PD che ribadisce come la discussione politica si sia incentrata quasi unicamente sui problemi sollevati dagli insegnanti, tralasciando quello che invece rappresenta l'aspetto centrale della riforma, ovvero gli studenti e la loro formazione. Del resto, proprio alcuni giorni fa, l'onorevole Puglisi aveva dichiarato come la scuola non dev'essere considerata un ufficio di collocamento.
In merito alla comprensibile delusione dei precari che vedono sfumare la loro assunzione a settembre, Francesca Puglisi è convinta del fatto che non abbia molta importanza spostare di un anno la stabilizzazione di quei docenti che avevano, comunque, davanti una prospettiva di anni di precariato.