Il mese di giugno si preannuncia molto 'caldo' per quanto riguarda la discussione sulla riforma previdenziale italiana. Proprio in questi giorni sono giunte nuove dichiarazioni da parte dell'ex ministro Tiziano Treu e di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, i quali hanno posto l'accento sulla necessità di rendere il sistema pensionistico più flessibile. Proprio Damiano ha fatto sentire la sua voce con dichiarazioni al vetriolo nei confronti sia di Tito Boeri, presidente dell'Inps, che del governo Renzi.

Cesare Damiano non accetta la proposta avanzata da Tito Boeri sul ricalcolo contributivo da applicare a tutte le pensioni attuali e future

Damiano, per prima cosa, non accetta quanto ha dichiarato il presidente Boeri, il quale vorrebbe proporre all'Esecutivo un'ipotesi che prevede il cosiddetto 'ricalcolo contributivo' dei trattamenti pensionistici attuali e futuri. Poi, l'esponente del Partito Democratico, critica anche il governo che, a suo parere, continua a fare promesse ma ancora non ha preso quelle importanti decisioni che potrebbero portare ad una revisione delle norme previdenziali.

La proposta Quota 97 viene appoggiata da tutte le forze politiche

E proprio in queste ore iniziano le discussioni in Parlamento per riformare la legge Fornero.

L'idea centrale del Partito Democratico, evidenziata da Cesare Damiano, è quella della cosiddetta 'Quota 97'. Con questa proposta si abbasserebbe l'età pensionabile a 62 anni di età anagrafica e 35 di contributi con l'applicazione, però, di una penalizzazione dell'8 percento. Questo progetto prevede l'azzeramento della penalità al raggiungimento dei 66 anni di età.

Per i lavoratori precoci ci potrebbe essere la possibilità di lasciare il lavoro al raggiungimento dei 41 anni di contributi

Altro discorso molto importante, quello relativo ai lavoratori precoci, i quali avrebbero la possibilità di lasciare il lavoro al compimento del 41esimo anno di contribuzione, indipendentemente dall'età anagrafica. Cesare Damiano auspica che le nuove norme previdenziali vengano inserite nella prossima legge di Stabilità.