La tempistica per i lavori sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi sta subendo dei ritardi. Le ultime notizie sul fronte previdenziale vedono un vero e proprio scontro sui numeri tra Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, e Tito Boeri, neopresidente dell'Inps. Le posizioni sono semplici da riassumere: per Damiano non si tratta di distruggere la legge Fornero del 2011 ma di correggerla sui alcuni punti per permettere maggiore equità sociale; per Boeri l'uscita anticipata con penalizzazione avrebbe un costo troppo alto per le Casse dello Stato e dunque va rivista alla luce del passaggio da retributivo a contributivo.

Secondo i sindacati, gli interventi dell'Inps rappresentano un'anomalia continua, mentre Damiano risulta essere stupito dal fatto che il governo Renzi prenda ancora tempo sulla riforma Pensioni e rinvii la propria proposta.

Boeri e la riforma pensioni 2015 del governo Renzi, ultime notizie 12-06

Tito Boeri sta diventando uno dei protagonisti assoluti della discussione in merito alla riforma pensioni del governo Renzi per il 2015. Le ultime news sul fronte dell'Inps raccontano come il neopresidente ritenga troppo vantaggiosi i requisiti per chi decida di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro: la penalizzazione all'8% sarebbe troppo favorevole per gli interessati e comunque ancora troppo "costosa" per le casse pubblica.

I calcoli di Boeri sono i seguenti: i costi della riforma pensioni voluta da Damiano sarebbero di 8,5 miliardi di euro all'anno. Spese insostenibili in un paese che spende già troppo sul versante pensionistico. La proposta di Boeri rimane inalterata: soltanto il passaggio al contributivo pieno, con un ritocco a ribasso degli assegni già in essere, potrebbe portare a trovare i fondi necessari per una proposta di flessibilità.

Damiano risponde: ultime news riforma pensioni 2015 del governo Renzi

Alle esternazioni di Tito Boeri, ha risposto Cesare Damiano in maniera molto chiara: i costi evidenziati dal presidente dell'Inps, riguardanti la Quota 97 con penalizzazioni, la proposta di riforma pensioni 2015 depositata alla Camera, tengono in conto l'assetto più estremo, e cioè se tutti i lavoratori, ogni anno, optassero per l'uscita anticipata, cosa che non si verificherebbe nella realtà.

I calcoli sarebbero, dunque, da rivedere a ribasso e con maggiore equità. In più, sempre secondo Damiano, ci sarebbero dei risparmi di cui il governo Renzi dovrebbe tener conto: se non si interviene in questo senso, bisognerà comunque mettere in conto un provvedimento per gli esodati, che avrebbe un costo importante sulle Casse dello Stato; ma c'è anche un'altra questione: il sistema pensionistico ha pagato il tributo più alto alla crisi e ha portato a grandi risparmi, secondo Damiano è giunto il momento di restituire una parte di quello che si è "guadagnato" mediante la riforma pensioni Fornero. È tutto con le ultime notizie sulla riforma pensioni del governo Renzi per il 2015. Per ricevere aggiornamenti sulla materia previdenziale, il nostro suggerimento è di cliccare su "Segui" in alto poco al di sopra del titolo dell'articolo.