Il primo inciampo, quello riguardante la costituzionalità della Buona Scuola renziana, potrebbe non essere l'unico sul cammino in Senato del disegno di legge. Un altro stop potrebbe arrivare dalla commissione Bilancio che potrebbe decidere di imporre una tassazione sull'ormai famosa 'Carta del Professore' da 500 euro, promessa da Matteo Renzi: secondo quanto riportato sul numero odierno de 'IlSole24Ore', infatti, la riforma potrebbe incontrare un nuovo ostacolo che potrebbe produrre altro ritardo sui tempi previsti per l'approvazione che già ieri ha impedito il voto in commissione Istruzione.

Nel frattempo, in attesa che si dia inizio al voto sugli emendamenti presentati, la maggioranza sta cercando di approntare quelle modifiche che verrebbero incontro alle richieste del personale scolastico e della minoranza 'dissidente'. Le novità non dovrebbero mancare: andiamo a vedere che cosa potrà cambiare ancora nella riforma Buona Scuola.

Riforma Buona Scuola, tutte le novità: valutazione docenti e presidi, 'classi pollaio'

Sempre secondo quanto riportato da 'IlSole24ore', uno dei punti cruciali, quello della valutazione del merito dei docenti, dovrebbe andare incontro ad una nuova importante modifica: se, nei giorni scorsi, Matteo Renzi aveva parlato di esclusione di genitori e studenti dal comitato di valutazione, un'altra ipotesi che sta prendendo sempre più corpo è quella riguarda il rafforzamento del numero degli insegnanti presenti al suo interno.

Cambiamento in vista anche per quanto riguarda i criteri di valutazione riservati ai dirigenti scolastici: infatti, non si terrà solo conto del rispetto del Pof (Piano dell'offerta formativa), ma anche dell'abbattimento dei tassi di dispersione scolastica e di ripetenza. Un altro giro di vite ai super poteri dei presidi, dunque, visto che le chiamate dirette dei docenti saranno subordinate ai cambiamenti operati al Pof.

Tra le altre novità in vista, quella riguardante il tetto massimo di alunni per classe, al fine di contrastare il 'fenomeno delle classi pollaio': la Buona Scuola si proporrà, quindi, di rivoluzionare un aspetto della riforma dell'ex ministro Gelmini, attraverso un nuovo piano pluriennale che si prefigge di raggiungere tale scopo.

Buona Scuola e piano assunzioni docenti: il maggior nemico è il tempo che passa

Per quanto riguarda le assunzioni, il problema principale resta l'estrema ristrettezza dei tempi. Dobbiamo considerare, infatti, che per diventare legge, la Buona Scuola, dopo l'approvazione in Senato, dovrà tornare alla Camera. Se, come probabile, tutto ciò non dovesse avvenire prima della metà del mese di luglio, l'organico dell'autonomia potrebbe nascere con l'etichetta di 'assegnazione provvisoria' in attesa che venga ufficialmente ratificato nel 2016.