'Sono riuscito a metter tutti contro di me'. Con questa affermazione, unitamente a quella in cui ammette di aver fatto un bel capolavoro, Renzi apre alla riforma della Scuola e promette dei cambiamenti prima della sua approvazione.
A Genova, dal palco di 'Repubblica delle idee', il premier va a toccare lo scottante tema riguardante le 'classi pollaio': l'intenzione è quella di riportare le classi ai numeri precedenti alla riforma Gelmini del 2008, ovvero a 25 studenti come massimo.
Renzi afferma che questo obiettivo è impossibile da raggiungere a breve termine: 'Forse potremo farlo solo nel 2017 e serviranno altro soldi'.
DDL Scuola e assunzioni precari: TFA fuori, esclusa ipotesi stralcio
Altro tema delicato, quello riguardante gli abilitati TFA che hanno protestato vivacemente contro la loro esclusione dal piano assunzioni del prossimo settembre: il capo del Governo ha ribadito come, pur conoscendo le problematiche del caso, non si possa andare oltre il tetto fissato. Sembra ormai che le 101mila assunzioni rimarranno tali, senza possibilità di un ulteriore ampliamento e dovrebbe riguardare solamente i docenti inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento. Invece, per tutti coloro che hanno ottenuto l'abilitazione con un tirocinio formativo attivo, Renzi ha parlato della possibilità di inserire dei punteggi per il concorso 2016.
Tutti gli abilitati che non sono in prima fascia si affideranno al concorso 2016: si tratterà di un bando da 60.000 posti su una previsione di 180 mila partecipanti. Inoltre, un emendamento della maggioranza del Partito Democratico sentenzierà la chiusura delle graduatorie d'istituto (seconda e terza fascia) a tutti quei docenti che non possederanno un'abilitazione: dunque, non sarà più sufficiente la sola laurea per entrare in una graduatoria per le supplenze.
I 6200 idonei al concorso 2012 entreranno in ruolo nel 2016, ha precisato Renzi che ha escluso l'ipotesi dello stralcio del piano assunzioni dalla riforma della scuola: 'La legge è unica e deve andare avanti tutta insieme' ha confermato il premier.
Riforma Scuola Renzi, valutazione e presidi: le novità e le modifiche
Anche il punto riguardante la composizione del comitato di valutazione non convince il Presidente del Consiglio: 'Al giorno d'oggi, se c'è un contenzioso tra un docente e uno studente, spesso si dà ragione al figlio'. Ecco perchè l'inserimento di studenti e genitori nel collegio di valutazione che deciderà per i premi ai professori, pare poco opportuno.
Per quanto riguarda i presidi, Matteo Renzi conferma l'intenzione di limitare ad un massimo di sei anni (o forse otto) la permanenza di un dirigente scolastico nello stesso Istituto: i tanto contestati 'super poteri', però, non verranno toccati.