Primo passo falso del governo sulla riforma della Scuola. Il voto in commissione Affari costituzionali restituisce dieci voti a favore e dieci contrari: la parità, comunque, equivale ad un parere negativo.
Il Presidente del Consiglio si è affrettato a sminuire il 'caso', assicurando che la riforma la 'porteremo a casa', ma resta il fatto che il disegno di legge della Buona Scuola ha subito trovato la prima 'pietra d'inciampo'.
Tutta 'colpa' dei tre senatori di Ncd Area Popolare, Gaetano Quagliariello, Andrea Augello e Salvatore Torrisi, tutti e tre (casualmente) assenti ieri e che hanno portato allo 'scivolone': per non parlare poi del voto contrario di Mario Mauro, l’ex appartenente a Popolari per l’Italia appena uscito dalla maggioranza e oggi nel Gruppo misto.
Secondo Mauro occorre fermarsi a riflettere perchè 'La Buona scuola è scritta male'.
DDL Scuola Renzi, Schifani: 'Nessun problema, la riforma va fatta'
All'ottimismo di Matteo Renzi si associa anche quello del presidente dei senatori Ncd-Ap, Renato Schifani che ha parlato di fatto assolutamente casuale che non ha alcun valore politico: Schifani rassicura tutti, dichiarando che la riforma della scuola non è in pericolo, anche perchè 'va fatta e va portata avanti, così come è avvenuto con altri provvedimenti'.
C'è chi, invece, dietro questa battuta d'arresto, ha letto un messaggio inequivocabile rivolto al Pd: 'Qui non comandate solo voi, giusto per ricordarlo'. E allora attenzione, perchè con i numeri scarsi su cui può contare il Partito Democratico in commissione Istruzione al Senato, c'è poco da essere ottimisti.
Riforma scuola bocciata in commissione: Brunetta, M5S e Sel esultano
Naturalmente, l'opposizione ha salutato con un applauso la battuta d'arresto della Buona Scuola: Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, ha parlato di inizio della fine e di primo avvertimento a Renzi che si dovrà tener pronto al 'Vietnam'.
Anche il Movimento Cinque Stelle ha parlato di tonfo clamoroso di Renzi al Senato e Sel ha sottolineato come questo voto contrario in commissione Affari Costituzionali rappresenti la prova che la riforma renziana non piace a nessuno.