Esame di maturità 2015, obiettivo 100 e lode. E' quasi impossibile arrivare al voto massimo: nel 2014 furono appena 3.450 maturandi su quasi cinquecentomila candidati. Meno dell'1 per cento, lo 0,8%. Pochissimi, dunque, arrivano alla lode.

Proveranno ad alzare la media gli studenti che da mercoledì 17 giugno sosterranno la maturità dell'anno scolastico 2014/2015: la prima prova sarà quella di Italiano, la seconda prova, invece, è prevista per giovedì 18 giugno mentre l'ultima prova scritta si terrà lunedì 22 giugno. E' superfluo ricordare che chi aspira al 100 e lode dovrà svolgere tutte le prove alla perfezione.

Ma per molti, anche la migliore delle performance non significherà il massimo dei voti: il motivo è da ricercarsi nelle ulteriori capacità che dovranno essere dimostrate dai candidati per poter essere ammessi al giudizio della commissione che assegna la lode. E' così da cinque esami a questa parte.

Esami maturità 2015, perché i docenti non assegnano il 100 e lode?

La lode è un risultato al quale non si arriva impegnandosi nell'ultimo anno: è indispensabile aver avuto risultati eccellenti nell'ultimo triennio delle Scuola superiori. La media costante del 9, tanto per intenderci. Un voto inferiore all'8 pregiudicherebbe le possibilità di arrivare al 100 e lode al quinto anno.

Eppure anche per i docenti non è semplice valutare gli studenti veramente brillanti già dal terzo anno delle superiori.

Nei tre anni, anche i più bravi possono avere delle flessioni dovute, è bene ricordarlo, anche all'età adolescenziale.

Ma ancora più discutibile è la scala di valori: quando è necessario assegnare il "10"? Un compito svolto alla perfezione dovrebbe essere giudicato con il 10, mentre spesso, invece, riceve l'8. Molti professori non metterebbero mai il 10, nemmeno di fronte alla perfezione.

Ed è per questo che, recentemente, sono stati proposti corsi di formazione per gli insegnanti per arrivare alla giusta valutazione. Che dovrebbe essere, soprattutto, omogenea in tutte le Regioni d'Italia.

Cento lodi in Lombardia, la migliore d'Italia per la qualità delle scuole secondo l'Invalsi, contro le settecento della Puglia e le quattrocento della Campania sembrano una differenza ingiusta.