E' stato ancora una volta il giorno di Tito Boeri, che invitato a parlare in Commissione Lavoro ha espresso i punti cardine di quella sarà la proposta organica che l'INPS presenterà al governo Renzi effettuando al contempo un'analisi delle proposte di legge già in corso di dibattimento a Montecitorio. Le ultime news sulle pensioni 2015 aggiornate ad oggi 11 giugno si rifanno dunque all'intervento di Boeri, che nel corso dell'audizione ha risposto anche alle domande pervenutegli da Cesare Damiano (presidente della Commissione Lavoro) e da Luisa Gnecchi, membro PD da sempre impegnato in una costante lotta sul fronte previdenziale.

Oltre ad aver accennato a quali costi si potrebbe andare incontro portando avanti una politica della flessibilità 'esasperata' e non oculata (la Quota 100 potrebbe ad esempio costare oltre 10 miliardi di euro) il numero uno dell'INPS ha anche lanciato l'idea di configurare una sorta di opzione uomo sulla scorta dello stesso strumento per il quale da diversi mesi stanno lottando migliaia di donne. Il ministro Poletti sarà d'accordo?

Riforma pensioni 2015, ultime news oggi 11 giugno: Boeri in Commissione Lavoro su Quota 100, flessibilità e opzione 'uomo', ecco le risposte del governo

L'intervento di Boeri non arrivava in un momento molto favorevole per il presidente INPS date le accese polemiche che alcune sue dichiarazioni avevano scatenato. L'ex docente della Bocconi aveva in particolare evidenziato i rischi di un provvedimento di legge incentrato sulla staffetta generazionale, da qui l'idea di provare a sostenere un accordo tra lavoratori e imprese che potesse sostituire la tradizionale misura legislativa. 'Se dovesse essere utilizzata al 100% la flessibilità in uscita noi avremmo un aggravio annuale che arriverebbe fino a 8,5 miliardi' ha dichiarato Boeri in Commissione parlando dell'ipotesi di uscita a 62 anni con 35 di contributi. E il sistema a Quote quanto costerebbe? 'Secondo le previsioni dell'INPS, Quota 100 potrebbe arrivare a costare, come punto massimo, 10,6 miliardi di euro nel 2019'. Le ultime news sulle pensioni 2015 relative ad oggi 11 giugno non possono in definitiva non concentrarsi sul programma presentato dall'economista - ricordiamo che fu nominato a capo dell'Ente lo scorso Natale per volere di Renzi in persona -, che da una parte dimostra di condividere il disegno di incrementare la flessibilità in uscita ma dall'altra predica prudenza sulle norme con cui rendere concreto questo 'ideale'. La stessa prudenza che va dispensando ormai da mesi anche il ministro del lavoro Poletti, che in questi giorni dovrebbe replicare alle parole pronunciate in audizione da Boeri.



Interessante in chiusura il riferimento all'opzione donna, il cui meccanismo di funzionamento convince a pieno il presidente dell'INPS: abbandonare prima l'impiego a fronte di un sensibile taglio degli assegni è di fatti la via additata da parecchi fra membri della politica, tecnici e giuslavoristi, il punto è capire di quanti soldi stiamo parlando. L'opzione donna funziona col contributivo (siamo dunque su un 30% in meno circa rispetto al retributivo), stesso meccanismo di calcolo che Boeri adotterebbe anche per gli uomini dando il là ad una sorta di 'opzione uomo'. Tramite questo istituto le donne possono abbandonare il lavoro a quota 57 o 58 anni di età più 35 di contributi, per i colleghi uomini Boeri vedrebbe invece meglio un range anagrafico fissato a 62 anni con un anticipo di quasi 5 anni dunque rispetto al disegno Fornero. La risposta ufficiale del governo Renzi alle parole del presidente INPS arriverà a breve: ieri si è espresso il sottosegretario Pierpaolo Baretta che ha sottolineato come l'ideale della flessibilità vada perseguito anche e soprattutto 'per permettere un recupero dell'occupazione giovanile'. Chiunque volesse assistere all'intervento di Boeri integralmente può servirsi della video sintesi pubblicata sul portale online della Camera dei Deputati. Ecco il link: http://webtv.camera.it/evento/7995.