La legge 107 di riforma scolastica lascia ancora irrisolte alcune questioni che toccano i diritti della disabilità. Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo in cui si afferma che oltre 4000 studenti disabili rischiano di non trovare l'assistenza necessaria per entrare a settembre nelle scuole milanesi. La denuncia è della Lehda, una lega per la tutela dei diritti delle persone disabili condotta mediante una campagna informativa denominata 'Vogliamo andare a Scuola'. Mentre si pensa a potenziare l'organico sul sostegno nelle scuole italiane, sull'altro versante dei servizi dedicati alla disabilità il governo viene meno agli impegni assunti in sede di riforma scolastica.
Le risorse destinate alla scuola nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria non soddisfano questa esigenza.
La denuncia della Lehda
Il direttore della Lehda, Giovanni Merlo, tiene a precisare che il sindaco Giuliano Pisapia ha avvisato tutte le famiglie milanesi con una lettera dove si spiega che il comune non è in grado di sostenere il servizio di assistenza ai disabili perché le competenze sono ora trasferite alla Città Metropolitana. Il paradosso è che anche la Città Metropolitana, guidata sempre da Pisapia, ha inoltrato una ulteriore comunicazione nella quale si avvisavano le famiglie che non si poteva provvedere a lavorare alle pratiche di attivazione perché nessuna comunicazione di competenza era giunta.
Anzi si diceva che la responsabilità finale dovesse essere attribuita al governo centrale che ha ridotto i trasferimenti ai comuni, come imposto dall'ultima Legge di Stabilità.
La Lehda passa all'azione
Stanchi di questi continui rimpalli di responsabilità gli aderenti della Lehda hanno deciso di passare al contrattacco avviando una campagna informativa rivolta a tutte le famiglie per offrire una tutela legale.
Dopo un anno passato invano a svolgere audizioni la situazione sembra non sbloccarsi. Lo stesso Merlo preannuncia una diffida lunedì prossimo e a settembre si passerà la palla agli avvocati per un ricorso al tribunale contro questa discriminazione. Sembra sempre più plausibile la visione per cui la riforma della scuola produce disuguaglianze.