Subito dopo l'estate il Governo Renzi presenterà la nuova Legge di Stabilità che è attualmente allo studio. Si tratta della finanziaria per il 2016, che dovrebbe essere approvata dai due rami del Parlamento entro la fine del 2015. Tralasciando il capitolo tagli e nuovi provvedimenti fiscali, molto importante sarà il capitolo Pensioni che sarà inserito nella Legge di Stabilità. Infatti per tutte le novità relative a tasse, tagli alle detrazioni, tagli alla spesa pubblica, ecc., l'orizzonte è piuttosto buio e il nostro Governo deve rispettare i patti e i diktat provenienti dalla UE.
La riforma delle pensioni, al contrario, è un capitolo molto importante perché ormai sono passati tre anni dal varo dell'ultima riforma delle pensioni, quella della Fornero, ed è opportuno modificarla. I primi dettagli sui cambiamentiti allo studio li ha elencati Renzi già all'indomani della conferenza stampa con cui ha spiegato il decreto rimborsi dopo la sentenza della Consulta. Ecco come il Premier ed il suo esecutivo pensano di intervenire come spiegato da Renzi stesso e quali sono i punti più sensibili dove metteranno le mani.
Rifroma delle pensioni, la legge Fornero
Con l'ultima riforma delle pensioni è stato varato il passaggio del calcolo delle pensioni dal sistema retributivo a quello contributivo.
Sono stati, inoltre, elevati i requisiti di età anagrafica e quelli di anzianità contributiva.
La riforma del Governo Monti su esodati
La riforma del Governo Monti ha previsto criteri di salvaguardia per i c.d. esodati, ovvero coloro che si sono trovati senza lavoro e senza pensione a causa della riforma. Infatti molti lavoratori che avevano raggiunto i requisiti pensionistici con le norme precedenti alla riforma Fornero, a causa di quest'ultima si sono visti posticipare il giorno in cui andare in pensione, nonostante avessero già lasciato il posto di lavoro.
Il Governo ha, allora, emanato una serie di provvedimenti normativi atti a tutelare i circa 170 mila esodati. Oggi la vicenda non è del tutto chiusa, anche se parlare di esodati non è più corretto come per la cosiddetta quota 96 dei lavoratori settore scuola.
Per la prossima finanziaria si parla di anticipo di pensione o "prestito pensionistico", bonus da concedere a chi si trova a meno di 3 anni dal raggiungimento dei requisiti per la pensione.
Si tratterebbe di anticipare la pensione a questi soggetti che poi, una volta diventati pensionati, dovrebbero restituire l'anticipo con piccole trattenute mensili sulla pensione.
L'estratto conto previdenziale : la busta arancione
Si parla da un ventennio di questo provvedimento, che permetterebbe al futuro pensionato di capire quanto prenderà di pensione e di poter quindi calcolare la via più conveniente per lasciare il lavoro o per proseguirlo magari cambiando forma (part-time, cambio mansione ecc.). Nessuno ha mai ricevuto la famosa busta e si pensa di creare un PIN per i servizi telematici Inps, per mettere i dati che dovevano essere inseriti nella busta direttamente on line.