Con 277 'sì', 173 'no' e 4 astenuti termina così una delle questioni più controverse e più discusse del governo Renzi. La buona Scuola è legge, così come voluto da Matteo Renzi nonché paladino e difensore della riforma, ma anche con quante polemiche, frizioni e rotture all'interno dello stesso partito del premier! Sulla Buona scuola che non ha fatto dormire sonni tranquilli ad una parte del Pd, alcuni deputati capeggiati dall'on.
Carlo Galli, difatti, hanno votato contro l'approvazione del provvedimento, sostenendo e commentando il proprio no in quanto il disegno di legge di riforma della scuola non altro è che "Leaderismo e aziendalismo". Si profila un'ulteriore scissione da parte di altri deputati del P.D. dopo quelle clamorose di Pippo Civati e Piero Fassina? Già Piero Fassina, come ha vissuto il voto? Come ha giustificato il suo "no"? "E' un testo profondamente contraddittorio con il programma col quale siamo stati eletti" è stato il suo commento sostenendo anche che è una riforma invisa alla stragrande maggioranza della scuola.
"Oggi muore la democrazia" così si esprime la Cgil di Susanna Camusso.
Rivediamo allora le novità di questa riforma "invisa, osteggiata e poco democratica" come definita da parte del mondo della scuola
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Innanzitutto per la realizzazione di quanto previsto nella legge di riforma della scuola, la "buona scuola", ci sono tre miliardi in più all'anno;
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Poi c'è il piano assunzionale che prevede stabilizzati in organico dall'anno scolastico 2015/2016 oltre 103 mila insegnanti precari. Ogni istituzione scolastica avrà in media 7 docenti in più per realizzare i propri progetti e per l'arricchimento dell'offerta formativa. Già da domani, gli uffici scolastici regionali e le scuole porranno iniziare ad applicarne le novità. A partire dalle assunzioni da effettuare in quattro fasi e che si concluderanno ad anno scolastico abbondantemente iniziato.
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I concorsi per gli insegnanti tornano ad essere banditi. Per l'assunzione del personale docente non bastano i soli titoli, ma per poter entrare nel mondo della scuola regolarmente bisognerà superare un concorso, il primo sarà indetto entro il prossimo 1 dicembre.
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E' previsto l'aumento del monte delle discipline motorie, delle materie come arte, musica e lingue;
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C'è la nota forse più dolente, che maggiormente ha fatto arrabbiare, protestare e scioperare il mondo della scuola: i dirigenti scolastici-manager che avranno la potestà di scegliere dagli ambiti territoriali i docenti con il curriculum più adatto alle loro esigenze educative e per la realizzazione del progetto formativo della loro scuola;
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E' prevista una maggiore autonomia dei singoli istituti nell'utilizzo degli strumenti finanziari e operativi con il raddoppio del fondo di funzionamento.
La protesta e la mobilitazione contro la riforma renziana finisce qui?
Arrivederci a settembre ci verrebbe da dire, ma intanto ci piacerebbe leggere i vostri pensieri commentando la notizia. Noi vi terremo sempre aggiornati, intanto cliccate su "Segui" posto in lato sopra al titolo.