I dati Istat sulla disoccupazione giovanile sono da bollino rosso. Una situazione allarmante, che non si registrava dal 1977, con una percentuale di disoccupazione pari al 44,2%. Questi dati raccolti a giugno confermerebbero un quadro drammatico soprattutto per i giovani.

Record preoccupante

Dopo il calo di disoccupazione del 2% del mese di aprile e la stazionarietà di maggio, il tasso ritorna a crescere del 2%, facendo saliredel 1,7% ovvero di 55 mila, i disoccupati in Italia. Gli inattivi invece sono 131 mila in meno rispetto al 2014, e questo dato dimostra che l'aumento della disoccupazione è data proprio dalla diminuzione del numero degli inattivi ovvero di coloro che impegnati nello studio non sono impegnati nella ricerca di lavoro.

Una situazione che fa interrogare sindacati e governo

I risultati allarmanti forniti dall'Istat hanno accesoreazioni politiche tra governo e sindacati, in particolar modo la Cgil ha fatto udire la sua voce per mezzo del segretarioconfederale Serena Sorrentino che ha voluto sottolineare l'importanza e l'urgenza di modificare il Jobs Act al fine di realizzare e promuovere piani di assunzioni capaci di rispondere al mercato del lavoro in maniera più efficace. Una manovra che potrebbe essere messa in atto costruendo ponti capaci di creare nuove occupazioni. Il ministro del lavoro Giuliano Poletti, invece, non si trova d'accordo con quanto segnalato dal segretario Sorrentino, sottolineando che invece la ripresa economica c'è stata e il tasso di occupazione è rimasto invariato.

Italiani sempre più schiacciati dal governo

Un tira e molla insomma che non permette di intravedere un futuro roseo per i nostri giovani ma anche per quei disoccupati che superanoi 30 anni e di cui nessuno al momento sembra preoccuparsi, i quali non rientranoneanche tra gli inattivi e non possono usufruire neanche di agevolazioni e progetti mirati.

C'è da chiedersi quale altra manovra intenda attuare il Governo con una situazione nella quale le tasse continuano ad aumentare, i tagli alla sanità procedono e i cittadini sono sempre più poveri: un ottimo scenario per la crescita e per il futuro del nostro Paese.