Il Jobs Act o riforma del lavoro è la legge che delega il Governo Renzi ad emanare dei decreti attuativi per riformare il mondo del lavoro. Le riforme previste con il Jobs Act dall'attuale Esecutivo, sono incentrate sul lavoro, il welfare, le Pensioni e gli ammortizzatori sociali. Anche i diritti dei genitori per quanto concerne le gravidanze e le astensioni per maternità sono state modificate dalla legge. Ecco cosa cambia per il congedo parentale dal 25 giugno 2015, data di entrata in vigore del decreto 80 e come fare domanda.
Diritti in gravidanza e congedi parentali
Per congedo parentale si intende la possibilità da parte di entrambi i genitori, anche simultaneamente, di astenersi dal lavoro presentando domanda all'Inps. È un istituto volto a regolarizzare la posizione di quei lavoratori che devono assentarsi dal posto di lavoro per la nascita o l'adozione di un figlio. Abbiamo detto che è data facoltà ad entrambi i genitori di usufruire del congedo parentale e non necessariamente in alternativa l'un l'altro. Per esempio, il padre può chiedere l'astensione dal lavoro anche in concomitanza con i permessi concessi alla madre per l'allattamento e così via.
Soggetti interessati
Hanno diritto al congedo parentale tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, quelli con contratto di collaborazione a progetto, gli ex Co.Co.Co.
ed anche coloro che hanno 3 mesi di contributi versati entro 12 mesi dalla nascita del bambino e che risultano essere titolari di un assegno di ricerca. Sono altresì in pieno diritto di congedo parentale le lavoratrici madri autonome.
Il congedo parentale può durare massimo 10 mesi tra madre e padre. Nel caso ne usufruisca anche il padre, almeno per tre mesi, il congedo parentale dei genitori si allunga di un mese.
Cosa è cambiato con il Jobs Act
La riforma del Governo ha stabilito che per quest'anno i genitori possono chiedere il congedo parentale dalla nascita del bambino e fino al compimento dei 12 anni. Quindi, il beneficio è stato esteso poichè non sarà più fino al compimento degli 8 anni di vita del bambino. Inoltre, il Jobs Act alza anche da 3 a 6 anni i limiti temporali di indennizzo, nel quale il genitore in congedo percepisce il 30% dello stipendio.
La domanda va presentata all'INPS seguendo la circolare 139/2015 ed il precedente messaggio esplicativo. Obbligo dei genitori che chiedono l'astensione è avvisare preventivamente il datore di lavoro. Di norma bastano 15 giorni prima che inizi il periodo di congedo parentale. La norma prevista dal Jobs Act è in via sperimentale, scadrà il 31 dicembre 2015, ma è in studio una modifica che renda strutturale il provvedimento e che quindi superi la scadenza di fine anno.