Continua la discussione sulla riforma del sistema pensionistico. Sempre aperto il dibattito sulla cosiddetta Opzione Donna. Proprio in merito a questa problematica, grazie all'iniziativa dei parlamentari Gnecchi e Damiano, è stato deciso che ogni qualvolta venga svolta una seduta presso la Camera dei Deputati, secondo quanto riportato dal sito pensionioggi.it, tutti i componenti della Commissione Lavoro faranno il loro intervento, ricordando al governo la questione ancora aperta della proroga Opzione Donna. Proprio i due deputati in questione ricordano che 'l'approvazione di questa proroga consentirà alle donne lavoratrici di lasciare il lavoro all'età di 57 anni (58 per le autonome) con 35 anni di versamenti contributivi.

L'unica condizione è il conteggio dell'assegno previdenziale con il metodo contributivo.

Gnecchi e Damiano: "Chiediamo che l'Inps corregga le circolari emanate"

Ricordiamo, per chi non ne fosse ancora a conoscenza, che questa problematica fu creata dall'Inps, con l'emissione di due circolari che, in maniera restrittiva, hanno bloccato la possibilità per le donne di andare in pensione secondo i requisiti descritti. La richiesta è che questa proroga venga confermata al 31 dicembre 2015, consentendo un abbassamento dell'età pensionabile per le lavoratrici. "Noi chiediamo che l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale corregga le circolari emanate".

Gnecchi e Damiano ricordano che più del 50 percento di quanto stanziato è ancora disponibile

Gnecchi e Damiano, nel loro intervento, ricordano che solamente una parte delle risorse stanziate sono state utilizzate per l'attuazione di questo metodo sperimentale. Nel dettaglio, solamente 708 milioni di euro sono stati impiegati a fronte di una disponibilità di 1 miliardo e 684 milioni di euro.

"Sono avanzati 976 milioni di euro da utilizzare per l'Opzione Donna, circa il 50 percento di quanto stanziato. Ovviamente, non è possibile chiedere una copertura economica per applicare questo metodo. È giusto che il governo Renzi dica la sua su questo problema che ha colpito moltissime lavoratrici".