Non si placano le discussioni intorno ai temi pensione anticipata e uscita flessibile, grande attesa e occhi puntati sul Piano Boeri Inps che nella giornata di domani verrà presentato alle Camere e attraverso il quale si comprenderà una volta per tutte il destino dei futuri pensionandi. Il timore è che Tito Boeri, specie dopo il monito dell'Ue e la vittoria del 'no' in Grecia, punti con maggiore convinzione verso il ricalcolo contributivo per tutti, scelta che risulterebbe inaccettabile per molti lavoratori che preferirebbero, piuttosto, 'morire' sul lavoro anziché vedersi un assegno ridotto del 30%.

Della stessa idea M.A, iscritta al gruppo Fb 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', che parlando con noi non ha esitato, con una certa padronanza di linguaggio ad 'ammonire' Ue, Bce e Governo per le scelte rigide fin quì prese e per la poca umanità dimostrata nei confronti delle storie di vita di milioni di lavoratori. Eccovi il suo pensiero, che siamo certi raccoglierà ampio consenso tra i colleghi lavoratori precoci.

Pensione lavoratori precoci, ultimissime sulle anticipate: i consigli al Governo da parte di una lavoratrice

- Gentilissima M.A in vista della presentazione del Piano Boeri alle Camera, cosa consiglierebbe al Premier Renzi o ai Ministri Padoan e Poletti che in tempi brevi dovranno pronunciarsi sul vostro destino previdenziale?

- La prima considerazione è che lo Stato, il Governo, l'Unione Europea, la BCE ed il Fondo Monetario Internazionale non possono arrogarsi il diritto di decidere della nostra vita e questo è sacrosanto.

Purtroppo, soprattutto negli ambienti della Ragioneria di Stato e del Ministero del Tesoro, così come dei vari Governi che si sono succeduti in questi ultimi anni, si dimentica che dietro ai meri conti ragionieristici, vi sono degli uomini e delle donne che vorrebbero finalmente, dopo tanti anni di lavoro, la giusta e meritata serenità e la possibilità di godersi la vita.

E loro, prosegue M.A, come pensano di risolvere questo problema? Anziché concederci di diritto la pensione anticipata senza penalizzazione ci propongono il ricalcolo contributivo o di diventare dei pesi per la collettività: proponendoci di usufruire di ammortizzatori sociali (sostegno al reddito per gli over 55) od addirittura l'APA da restituire.

Io dico con forza: no! Ritengo infatti che quando una persona ha sulle spalle 35 anni di lavoro e più, ha già fatto la propria parte ed è giusto che ora faccia largo ai giovani. La proposta dell' APA è addirittura ridicola: possibile che nessuno dei nostri politici si renda conto che quelli sono soldi già nostri?



Esiste inoltre una forte contraddizione tra il volere del Governo, che vuole si continui a lavorare e il volere delle aziende che non vedono l'ora di sbarazzarsi della generazione che va dal 1952 al 1962, i "fornerizzati", appunto.

Morale della favola: non c'è più la certezza di poter mantenere il posto di lavoro fino alla pensione ma nemmeno è dato sapere quando, in pensione, ci si potrà finalmente andare e tutto questo genera una profonda ansia.



Ecco perché il nostro Gruppo Fb appoggia senza alcuna esitazione il ddl 857 di Damiano: che menziona anche la flessibilità in uscita con di 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica e senza penalizzazioni. Ecco questo è quanto vorrei dire a Renzi affinché prima di attuare delle scelte possa confrontarsi in modo aperto con noi lavoratori, come si dovrebbe fare in Democrazia. Vi ritrovate nel pensiero di M.A?