Arrivano i riscontri numerici sulla situazione dell'Inps, grazie alla relazione annuale presentata dal Presidente dell'ente presso il Parlamento. Secondo le rilevazioni aggiornate, l'istituto di previdenza pubblico presenta un disavanzo finanziario non trascurabile, stimato a circa 12,7 miliardi di euro, mentre il disavanzo di competenza ammonta a circa 7.8 miliardi di euro.
Secondo Boeri i conti in rosso mettono in evidenza la necessità di prestare attenzione al tema della sostenibilità di lungo periodo delle erogazioni di welfare e previdenza garantite dall'Inps, sebbene l'economista abbia tenuto a sottolineare che la situazione dei conti al momento non risulti a rischio. A conferma di ciò, ha sottolineato come l'intervento pubblico atto a calmierare il buco creato dall'accorpamento dell'Inpdap abbia ottenuto risultati concreti, portando il patrimonio netto dell'ente dai precedenti 9.028 miliardi di euro agli attuali 17.592 miliardi. I debiti riconducibili al comparto di previdenza che tutela i dipendenti pubblici ammontava in precedenza ad oltre 21 miliardi di euro.
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Nel frattempo il dossier dell'Inps ha previsto un approfondimento anche sui dati relativi alle Pensioni in essere: sulla base delle nuove rivelazioni, oltre 6 milioni e 600 mila pensionati percepiscono una rendita previdenziale inferiore alle 1000 euro. In particolare, la relazione evidenzia come in media i pensionati percepiscano circa 1300 € al mese, ma circa il 60% di questi sono sotto la soglia delle 1500 €. Sono invece all'incirca 700.000 le persone che ricevono un reddito da pensione mensile stimabile attorno alle 3000 € mensili, mentre come abbiamo già accennato in precedenza, circa 1,8 milioni di persone hanno mensilità dalle 500 alle 200 € al mese e 4,7 milioni percepiscono dalle 500 alle 999 € mensili.
Riguardo a chi beneficia di pensioni elevate, Boeri ha suggerito di istituire un nuovo contributo di solidarietà, grazie al quale realizzare un'apertura flessibile alle pensioni anticipate, oltre a nuove forme di welfare assistenziale.
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